L'incipit della performance lo dà l'opera del videoartista coreano Nam June Paik, ZEN FOR HEAD del 1962: dipinto in china strisciato carponi con i capelli. Critica allo strapotere di radio e tv. Calderoni-Caleo partano dalla video scultura sonora e magnetica con schermi e oggetti quotidiani (installazioni primordiali) di Paik rielaborando corpo e materia. Tracce fisiche di liquidi vivi e colorati in forma di scrittura vivente: bioluminescenze che simulano gli inquinanti in natura. Diverse le versioni dell'azione presentate in tutte le tappe del progetto FLUXO (Italia, Europa, Cina).
Una dimostrazione-spettacolo in musica e movimento dilatata nei luoghi e nel tempo in mixed-media capace di simulare disastri consumati (liquami tossici e corrosivi). Un BLOB liquido che pervade le nostre vite.