In periodi di crisi si bada al sodo. E troppe volte la sospirata prima occupazione, per un laureato, resta un miraggio per anni. Ecco perché, sempre più spesso, i ragazzi freschi di diploma scelgono altre strade. Se guardiamo ai dati nazionali italiani, dell’ultimo quadriennio, si può tranquillamente parlare di “fuga dalle Università”. 26.000 iscrizioni in meno negli Atenei del Belpaese, pari al 9,2% del totale. Al Polo Scientifico Didattico di Rimini – che propone un’offerta formativa di 19 corsi - la situazione è parzialmente diversa. Nell’ultimo anno la contrazione delle immatricolazioni è stata tutto sommato contenuta: -1,8%. Un quarto circa, dei giovani universitari residenti in Provincia, sceglie di non allontanarsi da casa, e frequenta il Polo riminese. Ancora molto gettonate Bologna e Urbino. Interessante, infine, il dato riguardante l’Ateneo sammarinese. Sono 188 i riminesi iscritti all’Università del Titano, con una crescita di 6 unità rispetto all’anno precedente. Piccoli numeri si dirà; ma è da sottolineare che tutte le altre destinazioni – eccetto Milano – hanno riscontrato un calo di gradimento.
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