E’ raro andare al cinema pensando a un libro e uscirne con la stessa soddisfazione di chi ne ha appena riletto uno: Amelio è capace di tradurre Camus perche la biografia del filosofo francese d’Algeria è anche l’autobiografia del regista spostata in Calabria. Mamma e nonna, babbo morto e zio: l’orfano, l’abbandono e l’assenza nel cuore di un bambino tormentato e intelligente, oltre la miseria con la voglia di studiare in testa tra le 2 grandi guerre. Dopo, da adulto affermato, lo scrittore noto torna sui suoi passi per scongiurare un’altra guerra fratricida che coinvolge il mondo e i suoi affetti: “se accadesse qualcosa a mia madre, qui,…” passerei anch’io all’intolleranza contro gli Arabi algerini.
Un’incompiuta, la storia s’interrompe sfumando ma è comunque una vera fine; il libro era un manoscritto incompleto rieditato postumo, il film anche (sospeso e non compiuto) esattamente come la vita di Camus si ferma ma non muore… continua per sempre nei libri e oggi al cinema accompagnandoci a casa dopo la visione a Rimini. Uscirà a ottobre in Francia ma già proiettato con successo da una settimana al Settebello di Rimini ben prima che a Parigi, per una volta, almeno.
fz
Un’incompiuta, la storia s’interrompe sfumando ma è comunque una vera fine; il libro era un manoscritto incompleto rieditato postumo, il film anche (sospeso e non compiuto) esattamente come la vita di Camus si ferma ma non muore… continua per sempre nei libri e oggi al cinema accompagnandoci a casa dopo la visione a Rimini. Uscirà a ottobre in Francia ma già proiettato con successo da una settimana al Settebello di Rimini ben prima che a Parigi, per una volta, almeno.
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