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Pro Bimbi: "Cosa significa educare?"

19 gen 2011
Questa è la domanda che ci poniamo dopo aver letto diversi articoli apparsi sulla stampa in questo ultimo periodo e che dimostrano come sia facile elogiare Istituzioni e organismi rimanendo sulla superficie del problema, evitando (più o meno volutamente) di guardare oltre e capire cosa sottende la lotta di alcuni nell’indifferenza di tanti. A nostro avviso “educare” è un grande insieme, nel quale rientra anche la refezione scolastica oppure, ampliando il discorso, la valorizzazione degli individui. Così, oggi, ci chiediamo dove fossero questi dirigenti scolastici quando chiamati ad intervenire in serate pubbliche per motivare l’aumento delle rette per la refezione scolastica snobbavano inviti e domande o dove fossero questi organismi collegiali, ponte tra le famiglie e le scuole, quando di questi “aggiornamenti” i genitori venivano a conoscenza a ridosso dell’inizio della scuola e silenti non chiedevano spiegazioni.
Educare al rispetto: siamo convinti che l’educazione non possa esistere senza rispetto e di quest’ultimo non vi è traccia né nelle Istituzioni scolastiche né tanto meno nel Governo che ha approvato una delibera (n. 27 del 7 settembre 2010) insensibile alle più basilari norme di giustizia sociale, senza prevedere fasce differenziate per reddito e per numeri di bambini a famiglia nel circuito scolastico (come già avviene in parte per i centri estivi). L’equità fiscale avrebbe aiutato anche lo Stato poiché, con la suddetta delibera, le famiglie che non riusciranno a sopperire alla spesa dovranno entrare in circuiti d’aiuto economici statali alternativi.
Educare all’equità: distribuire qualcosa in maniera equa implica l’accettare come giuste delle disuguaglianze, poiché per il principio di solidarietà chi è più agiato è chiamato a contribuire in misura maggiore. Non si può restare impassibile nel constatare come la società calpesti i diritti dei più indifesi (in questo caso i bambini) per cercar di rimediare ad errori che nulla hanno a che vedere con loro. Ci lascia l’amaro in bocca constatare che l’oggetto dei tagli è il bambino: l’aumento del 50% delle rette per la refezione scolastica (poiché a questo ammonta) senza una concertazione con le parti sociali e la modifica degli standard di qualità, è educazione o sopruso? Non è la “grammatura di un uovo” che ci preoccupa, ma il senso di tali decisioni. Sembra, a nostro avviso, che ci si avvicini sempre più alla privatizzazione delle mense scolastiche (anche se escluso categoricamente in più comunicati dal Segretario di Stato Morri) con un servizio catering, cosa che già accade per l’asilo nido di Acquaviva e già ipotizzato per la nuova struttura di Falciano. Questione per la quale nessuno ancora si è posto il problema di informarsi se i controlli siano i medesimi della struttura pubblica, se le materie prime utilizzate siano conformi a quelle somministrate dalle cucine statali o meno. E ci spiace che a San Marino si debba applaudire un plesso perché ha modificato le proprie regole per andare incontro alle problematiche di qualche bambino: ci spiace perché dovrebbe essere una cosa normale e non qualcosa di sorprendente.
Educare all’ecosostenibile: l’aumento delle rette è in parte motivato dalla presenza di alimenti biologici e più onerosi (poiché così vuole il mercato) ma constatiamo che alle diverse richieste di ottenere il prospetto dei costi, le istituzioni non rispondono e rendono il tutto poco trasparente e chiaro. Ci domandiamo allora come mai, in un’ottica di educazione ambientale ad esempio, non vengano predisposte le strutture scolastiche con depuratori per l’acqua così che i bambini apprendano da subito cosa realmente voglia dire alimentarsi a chilometri zero. In un’ottica futura, non sarebbe forse meglio impegnare quella somma in un tale progetto piuttosto che in acque soggette spesso a giudizi negativi?
Educare alla critica: la vera educazione è quella che introduce alla realtà e a ragionare sul suo significato, costruendosi così una coscienza critica individuale. Non ci stiamo “lamentando” per qualcosa di superfluo e non pensiamo di fare sterile polemica nel chiedere che venga annullata una delibera congressuale, stiamo educando le nuove generazioni a battersi per ciò che reputano giusto. La responsabilità che tutta la popolazione ha nei confronti dei bambini è quella di porre una visione critica su quel che accade attorno a loro, cercando risposte alle più semplici domande, perché proprio nel rinunciare a lottare tradiremmo il ruolo che la società civile pone nelle mani di noi adulti: quello di essere educatori.

Associazione Pro-Bimbi
Movimento Civile Sottomarino
Movimento San Marino dei Valori
Associazione OasiVerde
Associazione Cailungo Ieri Oggi Domani
Associazione Culturale Don Chisciotte

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