Ospiti del Maskfest i polacchi della filarmonica di Cracovia con violini, violoncelli e viole in quartetto: formazione classica per eccellenza che ha proposto 3 esempi della scrittura moderna e contemporanea. Hanno suonato campionari di possibilità tecnico sonore nel "quartetto n.1" del 1960 del polacco Penderecki, direttore d'orchestra e musicista di riferimento dell'avanguardia polacca. Il coevo "quartetto n.8" del russo Shostakovic è un drammatico e maestoso microcoso formale che intreccia un legame con la terra e la voce russa, in cui risuona l'orrore della guerra. E per chiudere Il "quartetto n.2" del compositore classico- contemporaneo - moderno Massimiliano Messieri, direttore artistico del Festival, che si divide tra impeto e misticismo più intimo.
v.a.
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