La casa editrice tedesca Taschen ha inserito la Biblioteca Gambalunga - che fra pochi mesi festeggerà i suoi primi 400 anni - fra le più belle del mondo (The world’s most beatiful libraries, 2018). Un riconoscimento che segue quello di Rai Letteratura che l’aveva già menzionata fra le 28 biblioteche italiane che andrebbero visitate almeno una volta nella vita.
Il fotografo Massimo Listri ha fissato il fascino delle sue librerie, dei suoi mappamondi, dei suoi libri antichi, che offrono affacci potenti sul mondo, accostandola alle altre “bellissime”: la Biblioteca apostolica vaticana, la Trinity College Library, dove sono custoditi il Libro di Kells e l’Evangelario di Durrow, nonché l’inestimabile collezione della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, appartenuta alla potente famiglia dei Medici, progettata da Michelangelo.
“Nessun altro luogo o concetto comunica un tale senso di infinite possibilità come questi templi del sapere, della conoscenza e dell’immaginazione: varcare le loro porte significa entrare nel regno della scoperta, dove ogni manoscritto sbiadito o imponente tomo rilegato rivela una nuova e seducente idea, una remota fantasia, un’antica credenza, una convinzione religiosa, o un modo completamente nuovo di stare al mondo”, scrivono gli autori, che della Gambalunga fra l’altro mostrano: la Divina Commedia trascritta dal gentiluomo veneziano Iacopo Gradenigo (1392-1394), il quattrocentesco Comentario de' gesti e fatti e detti dello invictissimo signore Federigo duca d'Urbino di Vespasiano da Bisticci, (1482-1490), I Trionfi di Francesco Petrarca (metà sec. XV).
Il fotografo Massimo Listri ha fissato il fascino delle sue librerie, dei suoi mappamondi, dei suoi libri antichi, che offrono affacci potenti sul mondo, accostandola alle altre “bellissime”: la Biblioteca apostolica vaticana, la Trinity College Library, dove sono custoditi il Libro di Kells e l’Evangelario di Durrow, nonché l’inestimabile collezione della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, appartenuta alla potente famiglia dei Medici, progettata da Michelangelo.
“Nessun altro luogo o concetto comunica un tale senso di infinite possibilità come questi templi del sapere, della conoscenza e dell’immaginazione: varcare le loro porte significa entrare nel regno della scoperta, dove ogni manoscritto sbiadito o imponente tomo rilegato rivela una nuova e seducente idea, una remota fantasia, un’antica credenza, una convinzione religiosa, o un modo completamente nuovo di stare al mondo”, scrivono gli autori, che della Gambalunga fra l’altro mostrano: la Divina Commedia trascritta dal gentiluomo veneziano Iacopo Gradenigo (1392-1394), il quattrocentesco Comentario de' gesti e fatti e detti dello invictissimo signore Federigo duca d'Urbino di Vespasiano da Bisticci, (1482-1490), I Trionfi di Francesco Petrarca (metà sec. XV).
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