Il cammino di preghiera è partito davanti al carcere per arrivare in centro storico, con una messa celebrata in Duomo dal Vescovo Lambiasi. All'iniziativa, patrocinata Dipartimento amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia, oltre a ex detenuti, operatori e volontari, hanno partecipato rappresentanti di alcuni dei movimenti e coordinamenti impegnati in attività a sostegno dei detenuti. 'Fuori le sbarre' “chiede l'attenzione dell'opinione pubblica sull'attuale drammatica situazione nazionale rispetto al problema del carcere e un sostegno per tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nell'universo penitenziario”, spiegano i promotori del pellegrinaggio pensato come occasione per unire
simbolicamente chi sta "dentro" e chi sta "fuori". Le carceri italiane si sono unite alla marcia attraverso la preghiera. Secondo la Papa Giovanni la cultura del perdono "dà buoni frutti”: solo uno su 10 torna a delinquere tra chi ha fatto un percorso di recupero. L'alternativa alle sbarre significa anche risparmio per le casse pubbliche. Nel 2012 in provincia di Rimini hanno usufruito di pene alternative 103 persone.
Giovanna Bartolucci
simbolicamente chi sta "dentro" e chi sta "fuori". Le carceri italiane si sono unite alla marcia attraverso la preghiera. Secondo la Papa Giovanni la cultura del perdono "dà buoni frutti”: solo uno su 10 torna a delinquere tra chi ha fatto un percorso di recupero. L'alternativa alle sbarre significa anche risparmio per le casse pubbliche. Nel 2012 in provincia di Rimini hanno usufruito di pene alternative 103 persone.
Giovanna Bartolucci
Riproduzione riservata ©