All'Università degli Orefici di Roma in esposizione la mostra “Gioielloinarte, la Roma del Bernini”. Console degli Orefici fu Antonio da San Marino, poi conosciuto come Antonio Orafo o anche “l'argentaro del Papa”.
Era la fine del 1400 quando Antonio di Paolo de’ Fabri di San Marino decise di lasciare il paese natio in cerca di fama e ricchezza. Le trovò: divenne uno dei migliori orafi di Roma, uno degli artigiani ufficiali di Papa Alessandro VI Borgia. Giulio II nel 1509 autorizzò i maestri orafi ad erigere la chiesa di Sant'Eligio, ancor oggi l'unica non di proprietà del Vaticano, realizzata su progetto di Raffaello Sanzio, un ospite di Antonio Orafo.
Oggi l'Università organizza premi e concorsi e si preoccupa di tutelare l'arte orafa. Non a caso è stato appena firmato un accordo con Tor Vergata per dar vita al corso di formazione in Oreficeria e Gioielleria.
Alla seconda edizione è il concorso “Gioielloinarte”, quest'anno dedicato alla Roma del Bernini.
Il premio della giuria è andato al gioiello in micromosaico “Dafne” di Elena Lo Presti.
Il premio dei soci invece a “Bernini 2016” di Francesca Coltellacci: un esempio di come la classicità delle forme può diventare un gioiello, progettato con tecniche all'avanguardia.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Corrado Di Giacomo, Camerlengo Università degli Orefici
Era la fine del 1400 quando Antonio di Paolo de’ Fabri di San Marino decise di lasciare il paese natio in cerca di fama e ricchezza. Le trovò: divenne uno dei migliori orafi di Roma, uno degli artigiani ufficiali di Papa Alessandro VI Borgia. Giulio II nel 1509 autorizzò i maestri orafi ad erigere la chiesa di Sant'Eligio, ancor oggi l'unica non di proprietà del Vaticano, realizzata su progetto di Raffaello Sanzio, un ospite di Antonio Orafo.
Oggi l'Università organizza premi e concorsi e si preoccupa di tutelare l'arte orafa. Non a caso è stato appena firmato un accordo con Tor Vergata per dar vita al corso di formazione in Oreficeria e Gioielleria.
Alla seconda edizione è il concorso “Gioielloinarte”, quest'anno dedicato alla Roma del Bernini.
Il premio della giuria è andato al gioiello in micromosaico “Dafne” di Elena Lo Presti.
Il premio dei soci invece a “Bernini 2016” di Francesca Coltellacci: un esempio di come la classicità delle forme può diventare un gioiello, progettato con tecniche all'avanguardia.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Corrado Di Giacomo, Camerlengo Università degli Orefici
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