Protagonista è Stefano Zamagni, uno dei padri - a livello internazionale - dell'economia sociale. A 100 anni dalla nascita di Don Lorenzo Milani, l'economista parla ad una platea eterogenea, e dove siedono anche insegnanti fra cui gli stessi dirigenti delle Scuole Superiori, Giacomo Esposito e delle Elementari, Arianna Scarpellini. Introdotto dalla vice presidente Rotary San Marino, Stefania Leardini e da Marco Mazza, al centro c'è l'educazione, partendo dall'opera e dal pensiero di Don Milani, per ritrovarlo più che mai attuale oggi. Dalla necessità di far correre in parallelo studio e azione, istruzione ed educazione, fino al motto dei ragazzi e delle ragazze di Barbiana scritto sul muro di ingresso della scuola: quell'americano “I care” (mi importa, mi sta a cuore) che guarda al valore della persona, nell'inclusione, da opporre al singolarismo dilagante. Su questo l'attenzione di Zamagni, che ne parla come di una “degenerazione patologica e pericolosa dell'individualismo, dove il singolo diventa impossibile centro di se stesso, distruggendo gli elementi primari che tengono insieme la società”.