I giovani artisti del Mediterraneo non hanno dubbi: la bellezza salverà il mondo. Sentono la crisi, la vivono, nelle loro opere pongono domande, provocano, denunciano. Credono nei sogni ma hanno gli occhi ben aperti. Non hanno perso la speranza, pensano di poter cambiare cuori e menti, ma assistono spesso impotenti al furto di chi sta rubando loro il futuro. E la rabbia si libera nella creatività.
Il linguaggio contemporaneo parla alla gente del proprio tempo anche se non è sempre facile capire. A volte l'artista invia un messaggio complesso, articolato, altre - invece - l'opera comunica con voce limpida e cristallina, diventando un potente strumento per diffondere idee.
I giovani della Biennale sentono tutti un forte bisogno di esprimere se stessi, di comunicare al mondo chi sono. Per loro arte è vita.
Monica Fabbri
Il linguaggio contemporaneo parla alla gente del proprio tempo anche se non è sempre facile capire. A volte l'artista invia un messaggio complesso, articolato, altre - invece - l'opera comunica con voce limpida e cristallina, diventando un potente strumento per diffondere idee.
I giovani della Biennale sentono tutti un forte bisogno di esprimere se stessi, di comunicare al mondo chi sono. Per loro arte è vita.
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©