Si è parlato di geopolitica come chiave di lettura della globalizzazione, ieri sera, al Centro Sociale di Dogana, nell'incontro promosso dall'associazione culturale La SaMMarina. Comunemente nota come disciplina che studia le relazioni tra la geografia fisica, la geografia umana e l'azione politica, risulta comunque difficile incardinare la geopolitica nei binari di una definizione, ma nella sua lezione il prof. Massimo Merlino dell'Università di Bergamo è partito dalle basi passando in rassegna le principali scuole e i principali punti caldi oggi: dal Medio Oriente al Nagorno Karabakh, dall'Ucraina alla Libia, fino ad una interessante riflessione sulla geopolitica della penisola italiana, divisa a nord-ovest dall’Alleanza con gli Stati Uniti e dal processo di integrazione europea ma con propri interessi strategici proiettati a sud-est dove si determinano la sicurezza energetica del paese e i principali impegni militari all’estero. Si ritiene siano i conflitti dell’area mediterranea che possano costituire i maggiori rischi geopolitici per l’Italia: Nord Africa, Mediterraneo, Balcani e vicino Oriente, quindi, i contesti geografici principali, anche se non esclusivi.
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