Arisa ha vinto il 64° Festival della Canzone Italiana con il motivo "Controvento". Secondi classificata Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con "Liberi o no", terzo Renzo Rubino con "Ora". Le prime parole della vincitrice sono di stima per gli altri due premiati: "Ho vinto perché avevo una canzone solo un po’ più pop della loro. Il fatto che sia passata la canzone di Raphael e quella di Renzo è già un chiaro segnale che c’è un’evoluzione!" dichiara la cantante lucana, già vincitrice tra le Nuove Proposte nel 2009 e sul podio dietro a Emma appena due anni or sono.
Cristiano De Andrè con la canzone "Invisibili", scritta insieme a Fabio Ferraboschi e il i Perturbazione si sono aggiudicati rispettivamente il premio della critica Mia Martini e quello della Sala Stampa “Lucio Dalla”. E’ il complesso torinese la rivelazione del Festival. La loro "L’unica" ha portato una ventata di freschezza sul palco dell’Ariston, premiando la scelta di chi li aveva chiamati a Sanremo dopo i tanti no dei precedenti direttori artistici.
Sorride l’Organizzazione a fronte a stime d’ascolto finalmente soddisfacenti, in un Festival azzoppato poco dopo il via dalla protesta inconsulta messa in scena dagli spalti della platea, e da una scrittura televisiva diluita, con tempi troppo dilatati per gli ospiti - ieri sera di scena il rock di Ligabue, il comico Maurizio Crozza e l’eccezionale belga Stromae - ma con un cast musicale e una qualità delle canzoni di buon livello, un linguaggio chiaro e mai davvero volgare: appena due anni fa c’erano le foche e le farfalline.
Sanremo guarda al futuro. Il direttore di Rai1 Leone concederà una terza chance a Fabio Fazio, a condizione che il suo progetto sia nuovo, altrimenti guarderà in casa Rai: fa il nome di Carlo Conti, sperando sempre nel "marziano" Fiorello. C’è da augurarsi che, nella necessaria riscrittura dello spettacolo, non si perda per strada quel tanto di buono in termini di chiarezza, qualità e buon gusto visto nelle ultime due edizioni.
Eddy Anselmi
Cristiano De Andrè con la canzone "Invisibili", scritta insieme a Fabio Ferraboschi e il i Perturbazione si sono aggiudicati rispettivamente il premio della critica Mia Martini e quello della Sala Stampa “Lucio Dalla”. E’ il complesso torinese la rivelazione del Festival. La loro "L’unica" ha portato una ventata di freschezza sul palco dell’Ariston, premiando la scelta di chi li aveva chiamati a Sanremo dopo i tanti no dei precedenti direttori artistici.
Sorride l’Organizzazione a fronte a stime d’ascolto finalmente soddisfacenti, in un Festival azzoppato poco dopo il via dalla protesta inconsulta messa in scena dagli spalti della platea, e da una scrittura televisiva diluita, con tempi troppo dilatati per gli ospiti - ieri sera di scena il rock di Ligabue, il comico Maurizio Crozza e l’eccezionale belga Stromae - ma con un cast musicale e una qualità delle canzoni di buon livello, un linguaggio chiaro e mai davvero volgare: appena due anni fa c’erano le foche e le farfalline.
Sanremo guarda al futuro. Il direttore di Rai1 Leone concederà una terza chance a Fabio Fazio, a condizione che il suo progetto sia nuovo, altrimenti guarderà in casa Rai: fa il nome di Carlo Conti, sperando sempre nel "marziano" Fiorello. C’è da augurarsi che, nella necessaria riscrittura dello spettacolo, non si perda per strada quel tanto di buono in termini di chiarezza, qualità e buon gusto visto nelle ultime due edizioni.
Eddy Anselmi
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