Per il secondo anno, caratterizzato dalla pandemia, i cantanti a Sanremo vivono praticamente blindati e per parlare con la stampa si affidano a zoom. Gli habituè di Sanremo sono un po' avviliti, da due anni il festival non è più quello di una volta, quando gli artisti si potevano incontrare in ogni angolo dell'incantevole cittadina, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Allo storico Casinò ma non solo. Oggi c'è la nave al largo del porto, meta di pellegrinaggio per il selfie perfetto, c'è Casa Sanremo dove avviene un po' di tutto, c'è il corso con le targhe dei vincitori di questi oltre 70 anni, la statua di Mike Bongiorno, ma gli artisti a causa della pandemia vengono isolati il più possibile e si affidano, per lo più, a conferenze Zoom. In questi giorni, finite le esibizioni, si scatenano: Sangiovanni rivela cosa avrebbe fatto se non fosse diventato cantante. Giusy Ferreri rivela i suoi preferiti. E poi c'è il “Fantasanremo”: una sorta di fantacalcio alla Sanremese, si creano squadre coi cantanti in gara, che partecipano attivamente dicendo parole chiave sul palco, come hanno fatto Michele Bravi, Gianni Morandi ma anche Iva Zanicchi.
Nel video gli interventi di Sangiovanni e Giusy Ferreri