Domani 11 gennaio, alle ore 16,30, tornano gli appuntamenti con le Domeniche a Teatro, la rassegna teatrale di Santarcangelo di Romagna dedicata alle famiglie. Alla Sala Lavatoio la nuova edizione della rassegna esordisce con A proposito di Piter Pan della Compagnia Teatrale Stilema. Spettacolo liberamente ispirato alle visioni di J.M. Barrie, con Silvano Antonelli, anche autore del testo, e Laura Righi. Effetti speciali e luci di Sasha Cavalli, musiche originali di Ettore Cimpincio e Carlo Massarelli, costumi di l’Atelier.
“Ci sono dei libri che quando li leggi, quando te li leggono, è come se tutte le parole, le figure, i colori e anche il profumo della carta, uscissero dal libro e ti entrassero nella testa, nella pancia, nel cuore”...
Ha inizio così A proposito di Piter Pan. Lo spettacolo parla del rapporto tra i desideri e le paure, due archetipi dell’immaginario bambino e universale, e non segue la storia originale di Barrie ma ne è una divagazione. Del libro utilizza solo alcune suggestioni: il desiderio di volare, la paura di diventare grande. La finestra diventa il tramite sul mondo, quel mondo che ci chiede di diventare grandi rinunciando, spesso, ai nostri sogni. L'eterna lotta tra Peter Pan e Capitan Uncino diviene, allora, metafora della vita e delle figure adulte che la popolano. Quel vivere in cui c'è sempre un orologio che ti insegue ma anche un cuore che batte. Nel teatro, però, si può fare finta, ci si può circondare di piccole magie, magari di una Fata che ci aiuti a pensare che i sogni e la vita possano stare insieme.
“Ci sono dei libri che quando li leggi, quando te li leggono, è come se tutte le parole, le figure, i colori e anche il profumo della carta, uscissero dal libro e ti entrassero nella testa, nella pancia, nel cuore”...
Ha inizio così A proposito di Piter Pan. Lo spettacolo parla del rapporto tra i desideri e le paure, due archetipi dell’immaginario bambino e universale, e non segue la storia originale di Barrie ma ne è una divagazione. Del libro utilizza solo alcune suggestioni: il desiderio di volare, la paura di diventare grande. La finestra diventa il tramite sul mondo, quel mondo che ci chiede di diventare grandi rinunciando, spesso, ai nostri sogni. L'eterna lotta tra Peter Pan e Capitan Uncino diviene, allora, metafora della vita e delle figure adulte che la popolano. Quel vivere in cui c'è sempre un orologio che ti insegue ma anche un cuore che batte. Nel teatro, però, si può fare finta, ci si può circondare di piccole magie, magari di una Fata che ci aiuti a pensare che i sogni e la vita possano stare insieme.
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