Un uomo dalla cultura enciclopedica, una vita spesa a diffondere sapere. Cultura che sapeva essere circolare, e sapere che voleva fosse condiviso. Si è spento a 84 anni nella sua città, Alessandria, Umberto Eco. Semiologo, filosofo, docente universitario e studioso dei mezzi di comunicazione di massa, editorialista e commentatore, romanziere. “L'ultimo grande poligrafo, che ha insegnato che per sovvertire i linguaggi occorre prima di tutto conoscerli” - così lo ricorda l'Ateneo di Bologna, dove Eco era professore ordinario - docente al Dams, ha ispirato la nascita del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione prima e della Scuola Superiore di Studi Umanistici poi. Così profondamente nel suo tempo da riuscire ad abbracciarli tutti per parlare a tutti. Il Medioevo e il post-moderno, Cagliostro e Mike Bongiorno, cultura alta e cultura pop. Bologna, ma anche Urbino - con l'Università Carlo Bo che richiama la lectio magistralis tenuta nel 2005, per i 500 anni della Fondazione dell'Ateneo. Forte il legame di Umberto Eco con i nostri territori – quasi una dimora dell'anima la sua villa di Monte Cerignone – forte il legame con il Titano. Le tante visite, istituzionali ed accademiche in Repubblica, il continuo contributo alla vita culturale del Paese e, su tutto, la paternità nel 1988 del Centro Studi Semiotici e Cognitivi, che diede di fatto il primo impulso all'Ateneo sammarinese. 30 anni dall'avvio del dibattito per dare una Università al Titano che lo stesso Ateneo voleva celebrare così.
“Siate forti come i saggi nell'antica Grecia, guardate alla morte con occhio fermo e senza paura”, diceva il maestro. E un maestro non muore mai, vive nei suoi libri, nei suoi allievi. Una personalità immensa come quella di Eco resta – scrive Giovanna Cosenza, oggi Direttore del Master in Comunicazione - come accade per i grandi della storia”.
“Siate forti come i saggi nell'antica Grecia, guardate alla morte con occhio fermo e senza paura”, diceva il maestro. E un maestro non muore mai, vive nei suoi libri, nei suoi allievi. Una personalità immensa come quella di Eco resta – scrive Giovanna Cosenza, oggi Direttore del Master in Comunicazione - come accade per i grandi della storia”.
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