Marcella va a pezzi come un'automobile dopo un incidente (proprio dopo uno scontro stradale vero dove rischia di morire), la donna si spacca dentro... (rompe il matrimonio e perde il rapporto con la figlia), e vuole raccogliere i pezzi, ricostituire il puzzle di una vita. Decide, così, di comprarsi un carro attrezzi, e ferma al semaforo: avrà tra le mani una rischiosa sorpresa. Il film girato in 16 mm a Torino, opera prima di Giuseppe Garau, arriva a Bologna dopo un tour negli Stati Uniti dove ha partecipato a diversi festival d'autore. Pellicola lineare e sperimentale in cui la macchina da presa rimane sul sedile del passeggero sempre a favore della protagonista. Cinema soggettivo con uno sguardo sul male di vivere di una donna. Le sfide sono tante ma ci sono nelle circostanze, imprevisti e svolte: la storia racconta la voglia di ognuno di rimettersi a posto... non senza sorprese che non dipendono da noi. Un film sospeso a tratti surreale dal linguaggio sognante nella forma ma molto reale nei risvolti della coscienza. Una curiosità, la sceneggiatura originale era al maschile.