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Uomini e topi a teatro

"La peste” di Albert Camus in “un tentativo di essere uomini” per la regia di Serena Sinigaglia coprodotto dal Teatro Stabile del Veneto e da quello di Bolzano in scena al Galli di Rimini

di Francesco Zingrillo
2 feb 2023

L'adattamento di Emanuele Aldrovandi de “La peste” di Camus nasce dalla (ri)lettura della regista Sinigaglia in piena pandemia al tempo della 'PESTE' del covid. Un accostamento dovuto e voluto per solitudine e paura in quel senso del caos che ha contraddistinto in nostri ultimi 3 anni (in scena solo sacchi di calce farinosa e sabbia nel deserto dell'anima). Il romanzo del Premio Nobel per la Letteratura 1959 racconta la Orano coloniale francese anni 40 durante la pestilenza bubbonica algerina che uccise molti e creò un amicizia e amore (così terreno!) in piena epidemia. Nel dilemma tra scienza e ragione c'è la morte (del protagonista dottor Rieux) ci sono i ratti e il tentativo di essere ancora umani e non bestie poco prima della disperazione... Pure gli animali sperano di sopravvivere per istinto come noi e hanno un cuore (piccolo, piccolo, da topi) come noi: amano, quindi, come noi (si riproducono) ma non piangono e (non) pregano Dio di lasciarli morire...






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