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il VESCOVO ANDREA sul PAPA a FIRENZE

11 nov 2015
il <strong>VESCOVO ANDREA </strong>sul <strong>PAPA</strong> a<strong> FIRENZE</strong>il <strong>VESCOVO ANDREA </strong>sul <strong>PAPA</strong> a<strong> FIRENZE</strong>
il <strong>VESCOVO ANDREA </strong>sul <strong>PAPA</strong> a<strong> FIRENZE</strong> - Terza giornata del Convegno ecclesiale fiorentino su Cristo e il Nuovo Umanesimo, dopo l'incontro co...
Sono ormai una consuetudine giornaliera le LETTERE DEL VESCOVO da Firenze cadenzano incontri e testimonianze della nostra diocesi dando voce alle famiglie, alle comunità e ai movimenti.
“Come in un imbuto”, scrive il pastore sammarinese alla sua gente, la giornata del papa è “traboccante e piena” ma il contenuto deve passare dalla “strettoia del collo”.Nella cronaca fresca e scarna del prelato feretrano tutto il comunicare anche la commozione della festa di tutti nel passaggio del Santo Padre attento a rivolgersi a ognuno come fosse unico e irripetibile. Francesco, racconta il monsignore, si rivolge ai delegati diocesani in cattedrale con “chiarezza e semplicità” comunicando umanità a partire da Cristo: indicando la chiesa che sogna. In Santa Maria del Fiore il pontefice alza il dito e indica la volta del Vasari al centro polarizza gli sguardi, a testa in su, dove l'angelo porge a Cristo la spada e LUI (non solo egli ma anche noi suo popolo) risponde mostrando le mani ferite. Sopra la scritta ECCE HOMO.
Nelle conclusioni di monsignor Turazzi, tratte da papa Francesco, 3 si e 2 no: umiltà, disinteresse e beatitudini da CRISTO direttamente alla CHIESA. 2 no a privilegi e fondamentalismi (pelagianesimo) senza dimenticare DON CAMILLO di Giovannino Guareschi citato dai due pastori “nei suoi colloqui con il Crocifisso” dialoghi vicini alla gente.
Anche ai vescovi il pontefice ha chiesto di pregare e sostenere il gregge da buoni pastori. Racconta in conclusione sorridendo il papa, citato da monsignor Andrea, di quell'arcivescovo in metropolitana che tra la gente pressata come sardine non può che sostenersi e appoggiarsi alle persone intorno per stare in piedi; e quel vescovo, secondo noi, era lui a Buenos Aires.
Allo stadio fiorentino della “Viola”, monsignor Andrea Turazzi, ha visto riunirsi un popolo in cammino dei 60 mila dietro al papa migliore in campo. Durante la partita il capo della chiesa di Roma, senza cambiare regole, ha stravolto la tattica: niente catenaccio ma gioco d'attacco.
fz

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