È il più antico manoscritto finora ritrovato sulla vita dei santi Marino e Leone: testimonianza storica, legata a una dimensione religiosa, che potrebbe entrare nel programma Unesco “Memoria del Mondo”. Un documento - proveniente dall'Abbazia di Bobbio, nel Piacentino - al centro della ricerca curata da Meris Monti, presidente della Commissione nazionale Unesco, e Maria Giovanna Fadiga, ambasciatrice d'Italia a San Marino.
Le studiose hanno presentato i risultati in una lectio a Palazzo Pubblico, alla presenza dei Capitani Reggenti, Filippo Tamagnini e Gaetano Troina. Dagli approfondimenti è emerso che non può essere stato scritto prima del 614; si tratta di una copia e la data dell'originale potrebbe essere vicina al periodo di vita del Santo.
"La figura del Santo che emerge dal testo - spiega Meris Monti - è quella di un uomo sapiente del proprio lavoro, capace di insegnare e con il profondo desiderio di far nascere una comunità con al centro i principi cristiani della collaborazione, della pace, del rispetto e della giustizia". "Se lo leggiamo con occhi moderni - afferma Maria Giovanna Fadiga - ci racconta la nascita e la vita di una comunità civile e religiosa che vive su valori fondanti tuttora validi".
Al progetto e alla candidatura partecipano tre Paesi: oltre a San Marino, anche Croazia e Italia. Lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha citato il manoscritto durante la visita sul Titano. "E' stato un grandissimo onore - commenta Fadiga - avere il Presidente della Repubblica qui con noi e godere dell'apprezzamento che ha avuto per questa avventura da lui definita 'un pezzo di storia inserito nella realtà'".
La Commissione giudicatrice Unesco valuterà le proposte di candidatura. Seguiranno una serie di passaggi e i risultati sono attesi per l'estate del 2025.
Nel servizio le interviste a Meris Monti (presidente Commissione Nazionale Sammarinese Unesco) e Maria Giovanna Fadiga (ambasciatrice d'Italia a San Marino)