Il fenomeno dei crediti deteriorati attraversa il mondo bancario e finanziario di molti paesi. Negli ultimi 5 anni, in Italia, le sofferenze sono triplicate; lo rivela il Governatore Visco, invocando l'impegno europeo sul tema della bad bank, un istituto creato per ricevere i crediti anomali, che aiuterebbe la ripartenza del mercato del credito. A San Marino le stime attestano intorno ai 155 milioni di euro la somma dei crediti deteriorati, ma il mondo bancario precisa che parte di quelle somme è in via di riscossione. Ma come si arriva a questa cifra? Stando alle considerazioni di chi opera nel mondo della finanza, buona parte deriva da una valutazione in difetto dei crediti di quelle banche commissariate e assorbite da altri istituti di credito. C'è anche chi imputa queste sofferenze all'andamento dell'economia e la difficoltà di imprese e investitori di fare fronte ai propri impegni. “Non si tratta di credito d'imposta – spiega il Segretario alle Finanze – ma di sbilanci sui crediti, che possono diminuire”.
Insomma al momento si tratterebbe di una stima, di un tetto massimo che potrebbe anche scendere. Le banche chiedono il tempo per fare il loro mestiere di recupero e assicurano di metterci tutto l'impegno necessario, sottolineando che l'emergenza appartiene al passato e che le condizioni ci sono per guardare al futuro. “Certo – ribadiscono – creare una bad bank, come chiede oggi lo stesso Governatore Visco, avrebbe aiutato ulteriormente il sistema”. L'UPR rimarca la preoccupazione per un sistema finanziario uscito malconcio dagli ultimi anni e lamenta l'assenza di “idee e determinazione per disegnare le linee di sviluppo di un settore strategico per l’economia, fondamentale in ogni progetto di sviluppo”. Ricorda l'ordine del giorno del 28 febbraio scorso, che in 11 punti indicava la strada per mettere in sicurezza il sistema e offrire ragionevoli prospettive di sviluppo, “purtroppo – conclude - impegni e buona volontà si sono persi per strada con Governo e maggioranza impegnati a gestire la quotidianità, a scansare i vari problemi legati a Banca Centrale”.
Sergio Barducci
Insomma al momento si tratterebbe di una stima, di un tetto massimo che potrebbe anche scendere. Le banche chiedono il tempo per fare il loro mestiere di recupero e assicurano di metterci tutto l'impegno necessario, sottolineando che l'emergenza appartiene al passato e che le condizioni ci sono per guardare al futuro. “Certo – ribadiscono – creare una bad bank, come chiede oggi lo stesso Governatore Visco, avrebbe aiutato ulteriormente il sistema”. L'UPR rimarca la preoccupazione per un sistema finanziario uscito malconcio dagli ultimi anni e lamenta l'assenza di “idee e determinazione per disegnare le linee di sviluppo di un settore strategico per l’economia, fondamentale in ogni progetto di sviluppo”. Ricorda l'ordine del giorno del 28 febbraio scorso, che in 11 punti indicava la strada per mettere in sicurezza il sistema e offrire ragionevoli prospettive di sviluppo, “purtroppo – conclude - impegni e buona volontà si sono persi per strada con Governo e maggioranza impegnati a gestire la quotidianità, a scansare i vari problemi legati a Banca Centrale”.
Sergio Barducci
Riproduzione riservata ©