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5G cinese e sicurezza: dibattito aperto in Italia, tema discusso anche a San Marino

di Mauro Torresi
24 dic 2019

Il futuro degli equilibri mondiali si gioca anche sulla tecnologia. E sul 5G, almeno a giudicare dai messaggi degli Stati Uniti verso gli alleati. L'ultimo è l'avvertimento della Casa Bianca alla Gran Bretagna sui pericoli, in termini di spionaggio e sicurezza, della partecipazione della cinese Huawei nello sviluppo della nuova tecnologia di telecomunicazione ultra-veloce. In Italia il dibattito politico è aperto dopo la relazione del Copasir in cui si parla di possibili rischi derivanti dall'ingresso di imprese del Paese asiatico in questa tecnologia. A intervenire, tra gli altri, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini che ha invitato a valutare "con attenzione" la relazione, perché, "attiene alla sicurezza nazionale".

Una collaborazione con un colosso cinese delle telecomunicazioni a San Marino è già attiva: con Zte si sta infatti sviluppando la nuova rete dello Stato. La notizia del Copasir ha riaperto il confronto. All'interno della politica c'è chi chiede di verificare il progetto e, tra gli esperti di informatica, c'è chi parla di una questione geopolitica oltre che tecnica. La multinazionale ha già consegnato gli apparati per sviluppare la nuova rete mobile statale che sfrutterà il 4G. Per una diffusione capillare del 5G sulla rete pubblica, invece, si dovrà attendere: in un primo momento sarà relegato ad alcuni punti definiti “strategici”; arriverà ovunque una volta divenuto commerciale. La partnership con Zte, dunque, va avanti. In parallelo, bisognerà conoscere l'orientamento del nuovo governo sulla questione.



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