Per il suo consueto appuntamento con l'attualità, la Csdl aveva scelto i temi del prestito internazionale, fisco ed equità. Ad aprire l'incontro, però, quella che Giuliano Tamagnini definisce con amara ironia “chicca” dell'ultima ora: “Siamo finalmente riusciti – dice - ad avere l'accordo siglato dal Segretario al lavoro con The Market”. Da una prima lettura, però, vede confermati i suoi peggiori timori: “L'accordo – afferma il Segretario Generale – è stato costruito intorno alla possibilità per le aziende di assumere praticamente chi vogliono in deroga alle norme”. Ad illustrarne i contenuti William Santi, membro della Commissione per il lavoro: “Sembra più un verbale di concessioni in cambio di niente”, afferma amareggiato. I frontalieri che per legge – spiega - non potrebbero fare part time in Repubblica, potranno invece farlo per The Market tramite deroga. Altra regola bypassata riguarda i licenziamenti dopo un tempo determinato: “qui – dichiara Santi - si dice che puoi cambiare senza rispettare il diritto di precedenza”.
Si concede inoltre l'assunzione di frontalieri non in base al numero ma a seconda delle metrature dei negozi – due sotto i 60 metri quadrati, aumentando in base alla superficie. Per ognuna di queste attività è permesso il distacco dall'Italia di manager, vice e cassiere. Per semplificare, “con 60 metri – spiega Santi – già cinque lavoratori non sono sammarinesi. Non so quanti commessi servano ma temo che tanto spazio per altri non ci sia”. “I negozi sono una cinquantina – aggiunge Tamagnini – e abbiamo già 250 figure che provengono da altri territori”. Insomma, fa notare la Csdl, “nemmeno una parola sull'impegno ad assumere personale sammarinese iscritto nelle liste”. Al disappunto si aggiunge l'amarezza per tutti i lavoratori dei due outlet falliti che da tempo attendono di ricollocarsi e che lo stesso sindacato aveva rassicurato. “Abbiamo sostenuto l'investimento, non vogliamo ostacolarlo” - dice Santi - “ma visto che The Market è sul nostro territorio, mi piacerebbe che lasciasse un po' di ricchezza anche in questo paese, altrimenti potevano davvero farlo a Rimini”.
E mentre la Csdl promette iniziative, il Segretario al Lavoro parla di polemica “non inerente alle questioni oggettive introdotte nell'accordo, che dà mandato all'ufficio del lavoro – afferma - di recepire certi requisiti, dando così a chi è iscritto alle graduatorie di poter trovare una collocazione in quel progetto di sistema. I requisiti – rimarca Teodoro Lonfernini- rispondono in via generale alle esigenze di occupazione interna e a quelle di un progetto dal respiro internazionale. Attorno a questi concetti generali – conclude - sono state introdotte determinate caratteristiche alle quali possono rispondere tutti”.