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Alberto Mino (FUPS-CSdL): Demagogia populista

27 gen 2013
Alberto Mino (FUPS-CSdL): Demagogia populista
Alberto Mino (FUPS-CSdL): Demagogia populista
Una proposta seria è la costituzione di un fondo di solidarietà finanziato dalla fiscalità generale in modo progressivo per i disoccupati e i giovani in cerca di prima occupazione. Le risorse del fondo pensioni sono dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che hanno il diritto di amministrarle.
Il consigliere Andrea Zafferani e Civico 10 hanno avuto un’altra trovata. Il "brillante" consigliere, che dopo varie piroette politiche ha finalmente costituito un suo gruppo, avanza nobili proposte per sostenere giustamente i disoccupati con un sussidio di disoccupazione, chiamato "reddito di cittadinanza", che a San Marino potrebbe essere anche equivocato. Un sussidio finanziato, badate bene, non dalla fiscalità generale, come avviene nel resto del mondo e come sarebbe giusto che fosse, ma da contributi prelevati unicamente dai dipendenti pubblici e dai pensionati.
Proprio da quelle categorie che non hanno nessuna responsabilità della crisi economica, occupazionale e sociale e che non si sono arricchiti con la speculazione, l'evasione, l'elusione fiscale e il malaffare. I pensionati, per legge già dal gennaio 2012 versano nel fondo pensioni un congruo contributo di solidarietà. Ecco la solidarietà tra le generazioni che la FUPS sostiene da anni…
In tutto questo sembra che Civico 10 si sia dimenticato dei giovani che non trovano nessun tipo di occupazione o sono precari, e che anche questi rimangono a carico dei genitori o dei nonni pensionati. Infatti la loro proposta è rivolta a chi perde il lavoro e ha terminato gli ammortizzatori sociali, ma non ai giovani non ancora entrati nel mondo del lavoro o in condizioni di precarietà. Se questo è il nuovo che avanza in politica, non c’è da stare allegri!
Una proposta seria e semplice è la costituzione di un fondo di solidarietà finanziato dalla fiscalità generale in modo progressivo per la disoccupazione e inoccupazione giovanile, e comunque per tutte quelle persone che cercano un posto di lavoro senza trovarlo, e non hanno altri redditi.
Un fondo di scopo gestito democraticamente con la massima trasparenza e con la partecipazione, a fianco delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali, imprenditoriali e sociali. Perché questa è la vera emergenza attuale: sostenere coloro che più hanno bisogno, con l'intervento economico a cui deve contribuire maggiormente chi ha più risorse. Per avere una giusta solidarietà sociale e adeguate risorse, occorre una democratica e trasparente riforma fiscale che si fondi anzitutto sulla emersione di tutti i redditi e patrimoni reali delle persone e dei soggetti economici.
Va poi detto che la proposta di Civico 10 fa seguito ai colpi di mano, messi in atto nella precedente legislatura dal consigliere Andrea Zafferani, quando sedeva sui banchi di un’altra forza politica (di maggioranza), che ha peggiorato fortemente il testo di legge sulla istituzione della pensione complementare (secondo pilastro). Testo che era il risultato di un approfondito confronto tra il Governo e la Centrale Sindacale Unitaria.
La stessa cosa ha tentato di fare per la riforma tributaria, questa volta in "buona" compagnia, con altri colleghi del C. G. e G in modo trasversale agli stessi Gruppi consiliari, che anziché porsi seriamente l'obiettivo di una riforma democratica fatta di equità e giustizia sociale, hanno difeso e difendono tuttora a spada tratta gli interessi di determinate categorie lobbistiche, che mai hanno pagato le tasse in ragione del loro reddito reale.
Visto che si parla di nuovi balzelli ai pensionati, ricordiamo che le risorse dei pensionati sono già state attaccate. Lo scorso anno sono stati prelevati circa 15 milioni dal fondo pensioni lavoratori dipendenti per pagare le pensioni dei artigiani e commercianti, così come avverrà anche quest’anno. A questo va aggiunto l’affaire Cassa di Risparmio, con l’investimento di alcune decine di milioni del fondo pensioni in un prestito obbligazionario che non offre sufficienti garanzie.
I pensionati urlano un forte no all'uso del loro fondo pensioni. Ogni volta che il Governo e il C.G.e G. hanno bisogno di fare cassa, si tenta di mettere le mani su queste risorse. Ma quelli sono fondi che appartengono quasi interamente ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, e quindi devono essere amministrati dai legittimi proprietari, e usati unicamente per gli scopi per i quali sono stati versati. Altro discorso è come le risorse del fondo pensioni vengono investite volontariamente in modo fruttifero, trasparente e garantito.
È questo tipo di socialità e di politica per lo sviluppo che la FUPS si aspetta dal nuovo Governo e Consiglio Grande e Generale.

Comunicato stampa di Alberto Mino, Segretario FUPS-CSdL (Federazione Pensionati)

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