"È un'azienda seria che da oltre 20 anni fa economia sana in Repubblica e non è giusto bloccarla”. Il segretario Augusto Michelotti giustifica così il favore del governo per la costruzione di una seconda linea di produzione di Alutitan, realtà che già nel 2007 aveva richiesto di potersi espandere. All'epoca un fronte compatto di cittadini, sostenuti dalla Giunta di Castello, era riuscito a bloccare il progetto, definito “non ecocompatibile” con l'area: “I tempi sono cambiati” è stato più volte sostenuto. A progettare il nuovo complesso - che verrà costruito nella zona produttiva di Chiesanuova, a qualche centinaio di metri dall'attuale opificio - lo Studio Grandoni che ha assicurato di attenersi e addirittura superare tutte le normative in materia di edilizia. Gli abitanti, che risiedono a poca distanza dagli stabilimenti, sono preoccupati soprattutto da due fattori: il rumore notturno (Alutitan lavora a ciclo continuo, quindi h24) e l'aumento della circolazione di mezzi pesanti. “Purtroppo – ha più volte sottolineato Michelotti – l'errore è stato fatto negli anni Ottanta, quando il Piano Regolatore Generale ha previsto una zona industriale per Castello”. L'Ufficio Progettazione è stato incalzato sulla mancanza nella zona di marciapiedi e illuminazione, nonostante le continue richieste della Giunta nei piani lavoro annuali. “Ora sarà ancora più pericoloso fare solo una passeggiata”, è stato detto. Osservata speciale una consistente frana in località Teglio, a due chilometri dalla zona industriale ma passaggio obbligatorio per gli autoarticolati in entrata e in uscita dal Castello. Questione assunzioni: saranno circa 40, e l'azienda, avendo fatto richiesta di credito agevolato, avrà precisi obblighi per l'assunzione di personale residente.
Alutitan: il governo difende l'ampliamento, cittadini preoccupati dall'impatto
Serata pubblica a Chiesanuova sulla richiesta di espansione di Alutitan. Presenti tre Segreterie di Stato, progettisti e proprietà.
9 apr 2019
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