L'auto solare progettata e costruita dall'Università di Bologna, 'Emilia 4', ha trionfato all'American Solar Challenge, competizione riservata a veicoli solari sviluppati dalle università di tutto il mondo. Dopo 2700 chilometri attraverso le Montagne Rocciose, dal Nebraska all'Oregon, il team Onda Solare, unica squadra europea in gara, ha chiuso il percorso conquistando il primo posto. E sono arrivati anche due premi speciali: miglior meccanica e uso dei compositi e miglior progetto della batteria. Il veicolo, l'unico a quattro posti di quelli in gara, ha un aspetto simile a quello di un'auto tradizionale ma con una grossa differenza nel campo dei consumi: per muoversi Emilia 4 utilizza una quantità di energia simile a quella necessaria per far funzionare un asciugacapelli. Con due motori elettrici posizionati dentro alle ruote, è alimentata da cinque metri quadrati di pannelli solari ad alto rendimento collegati a batterie al litio di ultima generazione.
Il percorso dell'American solar challenge ha portato le vetture in gara fino a 2.500 metri di altezza, attraverso le Montagne Rocciose con partenza da Omaha e arrivo a Bend in Oregon. Il team ha documentato la gara giorno dopo giorno, tra batterie da ricaricare, pit stop e problemi meccanici da risolvere lungo il percorso o durante lunghe notti di lavoro. Ma anche acquazzoni e nebbia che hanno limitato la disponibilita' di energia solare, creando non pochi problemi. Alla fine pero' 'Emilia 4' ha ottenuto ottimi punteggi per efficienza, tempi di percorrenza, numero di persone a bordo, capacita' della batteria. Risultati che, messi uno accanto all'altro, hanno portato alla conquista del primo posto. Il lavoro di progettazione del veicolo ha coinvolto circa 60 persone ed e' durato due anni, mentre la fase di costruzione e' stata portata a termine in meno di un anno. "Un'impresa storica", esulta Scm Group in una nota, sottolineando di aver ricevuto i complimenti anche dai principali esperti americani del settore. "La vittoria e' il frutto di una serie di accorgimenti di alta tecnologia- spiega Scm- forme funzionali e aerodinamiche; materiali avanzati quali laminati e sandwich in fibra di carbonio e tubolari in titanio; soluzioni innovative per le sospensioni e per la meccanica in genere; motori elettrici; elettronica di controllo e un pannello fotovoltaico con un rendimento di diversi punti superiore al normale. Per 'Emilia 4' e tutto il team Onda solare un risultato unico e importantissimo alla luce non solo delle prossime gare internazionali, ma soprattutto dei possibili futuri sviluppi industriali".
Il percorso dell'American solar challenge ha portato le vetture in gara fino a 2.500 metri di altezza, attraverso le Montagne Rocciose con partenza da Omaha e arrivo a Bend in Oregon. Il team ha documentato la gara giorno dopo giorno, tra batterie da ricaricare, pit stop e problemi meccanici da risolvere lungo il percorso o durante lunghe notti di lavoro. Ma anche acquazzoni e nebbia che hanno limitato la disponibilita' di energia solare, creando non pochi problemi. Alla fine pero' 'Emilia 4' ha ottenuto ottimi punteggi per efficienza, tempi di percorrenza, numero di persone a bordo, capacita' della batteria. Risultati che, messi uno accanto all'altro, hanno portato alla conquista del primo posto. Il lavoro di progettazione del veicolo ha coinvolto circa 60 persone ed e' durato due anni, mentre la fase di costruzione e' stata portata a termine in meno di un anno. "Un'impresa storica", esulta Scm Group in una nota, sottolineando di aver ricevuto i complimenti anche dai principali esperti americani del settore. "La vittoria e' il frutto di una serie di accorgimenti di alta tecnologia- spiega Scm- forme funzionali e aerodinamiche; materiali avanzati quali laminati e sandwich in fibra di carbonio e tubolari in titanio; soluzioni innovative per le sospensioni e per la meccanica in genere; motori elettrici; elettronica di controllo e un pannello fotovoltaico con un rendimento di diversi punti superiore al normale. Per 'Emilia 4' e tutto il team Onda solare un risultato unico e importantissimo alla luce non solo delle prossime gare internazionali, ma soprattutto dei possibili futuri sviluppi industriali".
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