Avviata la procedura di amministrazione straordinaria della Banca di Rimini Credito Cooperativo. Lo annuncia una nota della Banca d’Italia. La procedura è stata disposta con decreto del ministero dell’economia lo scorso settembre a seguito di accertamenti ispettivi condotti dalla Banca d’Italia che hanno posto in luce gravi irregolarità e altrettanto gravi violazioni normative, relative all’assetto organizzativo e gestionale e al sistema dei controlli interni. Gli organi straordinari nominati da Bankitalia “assicurano in sostituzione degli amministratori e dei sindaci, la gestione della banca” che prosegue normalmente la sua attività. La decisione di far scattare l'amministrazione straordinaria, è arrivata dopo le ispezioni che hanno avuto luogo nella sede di via Garibaldi e in alcune filiali tra febbraio e aprile 2009. La decisione non sarebbe direttamente collegata all'indagine della Procura, non ancora conclusa, che vede indagato il direttore di una filiale di Riccione accusato di truffa e usura, licenziato a gennaio e denunciato dalla banca stessa. Partirebbe invece dall’esposto di un albergatore riminese, ex correntista. Per ottenere un finanziamento importante, evidentemente in assenza di adeguate garanzie, l’uomo avrebbe versato una mazzetta da 100mila euro a un funzionario della banca, indagato per estorsione.
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