“Occorre agire con la massima urgenza e determinazione, senza vincolarsi al consenso”. E' l'appello che ANIS rivolge a Governo, Maggioranza e Minoranza, ricordando come – negli anni della crisi – molte imprese avessero ridotto le spese, investendo risorse per tornare ad essere competitive. “Se un'azienda va male bisogna ristrutturarla”; ma questo – si legge in un comunicato – “non lo hanno fatto, e non lo stanno facendo, lo Stato e le banche”. Prioritario un Bilancio pubblico in sicurezza. Da qui l'invito a riaprire il tavolo della spending review, ricordando – a tal proposito – “gli impegni assunti dal Governo”. ANIS chiede si ragioni sul contratto dei dipendenti pubblici, puntando su maggiore efficienza, merito ed ottimizzazione dei costi; “e valutando anche la dismissione ed esternalizzazione” di servizi non strategici. L'Assoindustria ritiene inoltre “insostenibile” il bilancio ISS, giudicando opportuno “valutare un sistema di pagamento equo delle prestazioni erogate”; e questo anche alla luce dell'introduzione dell'ICEE. L'altra emergenza indicata riguarda il sistema bancario; anche perché, per attrarre imprese e capitali, è necessario – si sottolinea – un adeguato accesso al credito. La ricetta di ANIS, allora, è quella di un piano strategico per una “adeguata gestione degli NPL”, specie quelli immobiliari; oltre a necessari processi di riorganizzazione. E' invece compito dell'Esecutivo – scrivono gli industriali – “aggiornare le leggi e siglare gli accordi internazionali” per favorire il rilancio del settore. L'immobilismo – continua la nota – rischierebbe “di trascinare le banche e tutto il Paese in una situazione drammatica”. ANIS ribadisce infine la “necessità di una guida politica capace di ascolto e sintesi che, con chiarezza delle priorità, sappia attuare le soluzioni”. Perché senza prospettiva – si ricorda - “non è possibile accettare i sacrifici a cui invece si chiede di sottostare”.
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