C'è bisogno di capire qual'è, se c'è, un porto sicuro verso il quale l'Esecutivo sta dirigendo il Paese. Purtroppo, la non chiarezza del progetto perseguito dal Governo non aiuta. Assoindustria interviene nello scontro ormai all'ordine del giorno tra le politica e il mondo bancario e, dopo aver incontrato a più riprese governo, maggioranza, opposizioni e parti sociali, si dice “preoccupata e diffidente”. Una diffidenza che Anis registra in crescita anche tra correntisti, imprenditori e investitori perchè da mesi – afferma - assistiamo ad atti e dichiarazioni contraddittorie. Perchè chiede l'associazione, Banca Centrale resta chiusa in se stessa e non dialoga con Abs e con gli istituti di credito? Su Asset, prosegue, non abbiamo elementi per giudicare ciò che è stato fatto ma non possiamo esimerci dal difendere il sacro diritto della proprietà, che in questo caso appare dimenticato, e per evidenziare che le decisioni prese sono contrarie a una logica di salvataggio della banca. Senza dimenticare che il passaggio - forzato - in Cassa di Risparmio pone anche quest’ultima nelle stesse condizioni della prima: quali che fossero i problemi di Asset Banca, ora li avrà anche la Cassa. Anzi, li avrà lo Stato che, ricorda Anis, è il Socio di maggioranza. E qui, conclude, si pone una domanda fondamentale: come si sosterrà il rifinanziamento del sistema? Anis dice no al debito estero e all’utilizzo dei fondi pensione e ricorda la proposta che adotterebbe qualsiasi impresa: il debito va pianificato e nello stesso tempo va costruito un piano di risanamento sostenibile, condiviso da tutte le parti sociali.
Sonia Tura
Sonia Tura
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