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ANIS: bene l'uscita dalla black list, ora guardare avanti

26 feb 2014
ANIS: bene l'uscita dalla black list, ora guardare avanti
ANIS: bene l'uscita dalla black list, ora guardare avanti
“Parlare di grandi benefici per le imprese – al momento – è prematuro; quel che è certo è che finalmente siamo ritornati alla situazione precedente il 2010: quando San Marino venne inserito nella black list dal decreto incentivi Tremonti”. Così il direttore dell'ANIS Carlo Giorgi. Ciò che è estremamente positivo – tuttavia – è che è finalmente terminata quella sorta di corsa ad handicap per gli imprenditori del Titano. La pubblicazione del decreto del MEF, sulla Gazzetta Ufficiale, il 24 febbraio, ha segnato una sorta di spartiacque: da quella data in poi non c'è più l'obbligo di presentazione delle cosiddette “comunicazioni black list”, per scambi commerciali tra operatori dei 2 Paesi. Da escludere, invece, una sorta di effetto retroattivo. Sarebbe stato necessario un provvedimento ad hoc, come era avvenuto in passato per Malta, Cipro e Corea del Sud. Non è andata così. “In ogni caso – sottolinea Giorgi – la comunicazione, di per sé, comportava un piccolo grande costo; bene così”. Sempre dal 25 febbraio, per accedere agli appalti pubblici italiani, non è più necessaria l'iscrizione nell'apposito registro che era stato predisposto in epoca black list. In definitiva l'interscambio con l'Italia è divenuto più semplice, senza quei gravosi impedimenti di questi anni. Ma l'ANIS invita a guardare avanti. Le fatture per l'Italia, ad esempio, devono ancora passare per l'ufficio IVA di Pesaro, su carta e previa vidimazione. L'obiettivo, allora, è aprire consultazioni con l'Italia e l'UE per entrare nel sistema europeo Intrastat: che gestisce informaticamente lo scambio di beni e prodotti, superando gli attuali ostacoli burocratici per le imprese sammarinesi.

Gianmarco Morosini

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