Il Governo guarda agli standard internazionali e al mercato unico nel riprogettare il lavoro. Nove obiettivi messi nero su bianco nel programma, in un periodo favorevole per il settore. A rimarcarlo è la stessa maggioranza che parla di “performance invidiabili”, con un aumento degli occupati. A marzo 2024, secondo l'ultimo Bollettino di Statistica, il tasso di disoccupazione in senso stretto era infatti al 2,43%.
Chiari i riferimenti all'UE nel programma. La recente riforma del lavoro, si legge, ha già allineato la nostra normativa a gran parte di quelle europee. Restano però una serie di interventi da attuare. Il primo è relativo proprio al riconoscimento delle qualifiche professionali per l'allineamento agli standard. Fondamentale, poi, aggiornare le leggi in materia di salute e sicurezza, insieme alla riorganizzazione degli ammortizzatori sociali. Altro capitolo: il lavoro domestico, con lo sviluppo della figura dell'assistente familiare.
Annunciate novità nei rapporti di lavoro autonomo, per “rendere più funzionali” le collaborazioni di familiari e amministratori. Spazio anche a diritti e sociale, con il potenziamento di strumenti per l'inclusione lavorativa, l'eliminazione di violenza, molestie e discriminazioni e l'avvio di un “tavolo tripartito” per migliorare l'equilibrio dei tempi di vita e lavoro. Sullo sfondo torna la revisione dell'Ufficio di lavoro, per trasformarlo in una “moderna” agenzia.