Alleanza Popolare esprime forte preoccupazione per il licenziamento di 17 dipendenti sammarinesi o residenti nell’operazione di “assorbimento” di Euro Commercial Bank e Fincompany da parte di Banca CIS, operazione cha ha goduto di un consistente intervento da parte dello Stato attraverso le importanti defiscalizzazioni del decreto n. 72/2013.
Gli obiettivi del decreto, peraltro dichiarati negli interventi dei consiglieri di maggioranza in sede di ratifica, erano e vorremmo che fossero quelli di tutelare il sistema ed i risparmi dei cittadini, nonché di garantire i posti di lavoro. A tutto questo, infatti, sono dirette le defiscalizzazioni previste dalla normativa: minor gettito per le casse dello Stato per incentivare chi si renda disponibile al salvataggio e a non disperdere risorse e professionalità.
Il testo del decreto ha sviluppato una intensa discussione all’interno della maggioranza, per l’impatto economico e le condizioni speciali previste. Se sono comprensibili e lecite, infatti, le esigenze del mercato e degli attori economici e finanziari, per Alleanza Popolare altrettanta e superiore importanza ha l’interesse pubblico rappresentato dalla salvaguardia del risparmio e dell’occupazione. AP dunque aveva espresso raccomandazioni e richiesto interventi in questo senso, prima di votare il decreto.
Ora non possiamo non esprimere disappunto per il licenziamento di numerosi dipendenti provenienti dall’istituto “assorbito” e per il conseguente massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali che comporterà ulteriori oneri a carico della collettività (circa 700.000 euro). Non possiamo condividere scelte che penalizzano lavoratori e lavoratrici con figli minori. Esprimiamo dubbi su quanto fatto o non fatto in termini di indirizzo e di controllo dalle organizzazioni sindacali e dalle autorità finanziarie, tenuto conto degli oneri a carico dello Stato e degli interessi in gioco.
Chiediamo che si intervenga affinché:
siano recuperati, almeno in parte, i costi pubblici;
il decreto non possa essere utilizzato come una sorta di “cavallo di Troia”, per far pesare ulteriori oneri sul bilancio dello Stato;
Banca CIS e le altre banche che hanno goduto di benefici fiscali compiano ogni atto utile a recuperare i crediti acquisiti e le autorità finanziarie controllino la gestione e favoriscano tali recuperi;
siano adottate tutte le misure necessarie per impedire che, anche in futuro, si possa abusare delle opportunità offerte dalle norme “salva banche”;
venga fatto uno sforzo maggiore nell’assorbimento del personale rimasto senza lavoro.
Alleanza Popolare
Gli obiettivi del decreto, peraltro dichiarati negli interventi dei consiglieri di maggioranza in sede di ratifica, erano e vorremmo che fossero quelli di tutelare il sistema ed i risparmi dei cittadini, nonché di garantire i posti di lavoro. A tutto questo, infatti, sono dirette le defiscalizzazioni previste dalla normativa: minor gettito per le casse dello Stato per incentivare chi si renda disponibile al salvataggio e a non disperdere risorse e professionalità.
Il testo del decreto ha sviluppato una intensa discussione all’interno della maggioranza, per l’impatto economico e le condizioni speciali previste. Se sono comprensibili e lecite, infatti, le esigenze del mercato e degli attori economici e finanziari, per Alleanza Popolare altrettanta e superiore importanza ha l’interesse pubblico rappresentato dalla salvaguardia del risparmio e dell’occupazione. AP dunque aveva espresso raccomandazioni e richiesto interventi in questo senso, prima di votare il decreto.
Ora non possiamo non esprimere disappunto per il licenziamento di numerosi dipendenti provenienti dall’istituto “assorbito” e per il conseguente massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali che comporterà ulteriori oneri a carico della collettività (circa 700.000 euro). Non possiamo condividere scelte che penalizzano lavoratori e lavoratrici con figli minori. Esprimiamo dubbi su quanto fatto o non fatto in termini di indirizzo e di controllo dalle organizzazioni sindacali e dalle autorità finanziarie, tenuto conto degli oneri a carico dello Stato e degli interessi in gioco.
Chiediamo che si intervenga affinché:
siano recuperati, almeno in parte, i costi pubblici;
il decreto non possa essere utilizzato come una sorta di “cavallo di Troia”, per far pesare ulteriori oneri sul bilancio dello Stato;
Banca CIS e le altre banche che hanno goduto di benefici fiscali compiano ogni atto utile a recuperare i crediti acquisiti e le autorità finanziarie controllino la gestione e favoriscano tali recuperi;
siano adottate tutte le misure necessarie per impedire che, anche in futuro, si possa abusare delle opportunità offerte dalle norme “salva banche”;
venga fatto uno sforzo maggiore nell’assorbimento del personale rimasto senza lavoro.
Alleanza Popolare
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