Rimango sinceramente basito dal tenore della risposta dell’ISS al mio recente articolo sugli appalti. Come molti avranno letto nei giorni scorsi, denunciavo alcune carenze dell’apparato normativo che regola gli appalti pubblici. Norme che permettono, nei casi portati ad esempio nell’ISS, di decuplicare le cifre previste in fase di aggiudicazione: da 24.000 Euro ad oltre 262.000 per la manutenzione ordinaria degli impianti elettrici; da 32.000 Euro a oltre 185.000 per la manutenzione ordinaria degli impianti idraulici e affini; da 17.000 euro ad oltre 66.000, con ancora 6 mesi da contabilizzare, per la manutenzione dei serramenti in alluminio.
Non ho mai parlato di appalti gonfiati, semmai si potrebbe disquisire se nelle modalità con cui vengono effettuati gli appalti vengono garantiti i più elementari principi di concorrenza.
Non si discute sul fatto che gli interventi siano stati eseguiti; riteniamo però che tali interventi siano molto cari, dato che nell’anno 2011 la manutenzione degli impianti elettrici è costata 325.000 Euro, e nel 2012 si è andati nello stesso senso; non si è parlato di interventi illegali, si è solo posto il problema dell’efficienza e della economicità.
Il ragionamento fa capo ad un discorso molto più ampio relativo alla valutazione dei risparmi che si dovrebbero realizzare tramite le esternalizzazioni; ma viste le cifre, abbiamo seri dubbi che le stesse esternalizzazioni siano un risparmio per la collettività.
È chiaro che molte risorse pubbliche si potrebbero risparmiare facendo scelte ponderate; in questo senso le manutenzioni all’ISS andrebbero effettuate da un servizio interno, per il quale in realtà è previsto, sempre per legge, un organico; ma sono posti che sono stati dichiarati inutili, qualcuno è stato mandato a casa e qualcuno destinato ad altre cose.
A fronte di tali cifre, abbiamo posto il problema se questa sia stata la scelta giusta. Si tratta di scelte che si pongono quotidianamente: ad esempio, il nuovo servizio di posta pneumatica, a fronte di un servizio di fattorinaggio interno già esistente, quanto ci costa? Visto che i miei dati non piacciono al Comitato Esecutivo ISS (strano perché me li hanno forniti loro…) lascio a loro questa risposta.
Comunicato stampa di Alessio Muccioli - Segretario FUPI/CSdL
Non ho mai parlato di appalti gonfiati, semmai si potrebbe disquisire se nelle modalità con cui vengono effettuati gli appalti vengono garantiti i più elementari principi di concorrenza.
Non si discute sul fatto che gli interventi siano stati eseguiti; riteniamo però che tali interventi siano molto cari, dato che nell’anno 2011 la manutenzione degli impianti elettrici è costata 325.000 Euro, e nel 2012 si è andati nello stesso senso; non si è parlato di interventi illegali, si è solo posto il problema dell’efficienza e della economicità.
Il ragionamento fa capo ad un discorso molto più ampio relativo alla valutazione dei risparmi che si dovrebbero realizzare tramite le esternalizzazioni; ma viste le cifre, abbiamo seri dubbi che le stesse esternalizzazioni siano un risparmio per la collettività.
È chiaro che molte risorse pubbliche si potrebbero risparmiare facendo scelte ponderate; in questo senso le manutenzioni all’ISS andrebbero effettuate da un servizio interno, per il quale in realtà è previsto, sempre per legge, un organico; ma sono posti che sono stati dichiarati inutili, qualcuno è stato mandato a casa e qualcuno destinato ad altre cose.
A fronte di tali cifre, abbiamo posto il problema se questa sia stata la scelta giusta. Si tratta di scelte che si pongono quotidianamente: ad esempio, il nuovo servizio di posta pneumatica, a fronte di un servizio di fattorinaggio interno già esistente, quanto ci costa? Visto che i miei dati non piacciono al Comitato Esecutivo ISS (strano perché me li hanno forniti loro…) lascio a loro questa risposta.
Comunicato stampa di Alessio Muccioli - Segretario FUPI/CSdL
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