La materia è complessa e tutta da approfondire.
San Marino non ha un registro mercantile, non ha ratificato Convenzioni marittime e non è adeguato dal punto di vista normativo. E' chiaro però che l'interesse di quello che il Resto del Carlino chiama “il re degli armatori”, il greco Victor Rensis, invita ad una serie di valutazioni.
La sua flotta batte bandiera liberiana e panamense.
Solcare i mari con quella biancazzurra offre i suoi vantaggi: imposte più leggere, burocrazia più snella e la bandiera di un paese in white list in un contesto internazionale sempre più attento alla trasparenza.
Il quotidiano parla di un progetto a cui lo stesso armatore ha collaborato, che potrebbe portare nelle casse dello Stato un gettito tra i 15 e 16 milioni di euro.
Entrate derivanti non solo da tasse e attività di immatricolazione: c'è infatti tutto un indotto da considerare, legato a certificati, iscrizioni, fino alla registrazione di ipoteche e leasing navali.
L'Autorità per l'Aviazione Civile e la Navigazione Marittima ha predisposto una relazione “oggetto di attenta valutazione da parte di Governo e maggioranza” – spiega Simone Celli.
Analizza benefici partendo dalla premessa di un settore tutto da costruire. E' chiaro che l'apertura di un registro mercantile richiede un investimento non di poco conto, a partire dall'organico.
Da considerare anche l'aspetto legato alla sicurezza: San Marino è responsabile della navigazione delle navi battenti sua bandiera. Insomma, l'interesse dell'armatore è opportunità da valutare.
E' però prematuro per Simone Celli parlare di possibili investitori e partner. Un passo alla volta: prima occorre decidere se aprire il registro mercantile.
Scelta che avverrà comunque in tempi rapidi, “entro ottobre”, assicura. Nella prospettiva di una sinergia pubblico privato, l'armatore greco è pronto a collaborare in sviluppo e rilancio del settore. “Ogni possibile partnership con privati – aggiunge il Segretario - verrà valutata in un secondo momento”. Si ricalca insomma il modello applicato nell'aviazione civile, con un broker pronto ad intercettare i proprietari di velivoli da immatricolare a San Marino.
MF
San Marino non ha un registro mercantile, non ha ratificato Convenzioni marittime e non è adeguato dal punto di vista normativo. E' chiaro però che l'interesse di quello che il Resto del Carlino chiama “il re degli armatori”, il greco Victor Rensis, invita ad una serie di valutazioni.
La sua flotta batte bandiera liberiana e panamense.
Solcare i mari con quella biancazzurra offre i suoi vantaggi: imposte più leggere, burocrazia più snella e la bandiera di un paese in white list in un contesto internazionale sempre più attento alla trasparenza.
Il quotidiano parla di un progetto a cui lo stesso armatore ha collaborato, che potrebbe portare nelle casse dello Stato un gettito tra i 15 e 16 milioni di euro.
Entrate derivanti non solo da tasse e attività di immatricolazione: c'è infatti tutto un indotto da considerare, legato a certificati, iscrizioni, fino alla registrazione di ipoteche e leasing navali.
L'Autorità per l'Aviazione Civile e la Navigazione Marittima ha predisposto una relazione “oggetto di attenta valutazione da parte di Governo e maggioranza” – spiega Simone Celli.
Analizza benefici partendo dalla premessa di un settore tutto da costruire. E' chiaro che l'apertura di un registro mercantile richiede un investimento non di poco conto, a partire dall'organico.
Da considerare anche l'aspetto legato alla sicurezza: San Marino è responsabile della navigazione delle navi battenti sua bandiera. Insomma, l'interesse dell'armatore è opportunità da valutare.
E' però prematuro per Simone Celli parlare di possibili investitori e partner. Un passo alla volta: prima occorre decidere se aprire il registro mercantile.
Scelta che avverrà comunque in tempi rapidi, “entro ottobre”, assicura. Nella prospettiva di una sinergia pubblico privato, l'armatore greco è pronto a collaborare in sviluppo e rilancio del settore. “Ogni possibile partnership con privati – aggiunge il Segretario - verrà valutata in un secondo momento”. Si ricalca insomma il modello applicato nell'aviazione civile, con un broker pronto ad intercettare i proprietari di velivoli da immatricolare a San Marino.
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