Il sindaco della città, Andrea Gnassi, il Presidente della Provincia, Stefano Vitali e il Presidente della Camera di Commercio, Manlio Maggioli, prendono carta e penna e con una nota congiunta chiedono chiarimenti ai vertici della Cassa di Risparmio, e in particolare al Presidente della Fondazione, Massimo Pasquinelli. Non hanno gradito le notizie dell'ultimo CDA, nel quale la banca ha nominato i futuri consiglieri ma, soprattutto, Presidente e Vice Presidente. Parlano di decisioni unilaterali, costretti a prenderne atto a giochi fatti. “Questo – dichirano Gnassi, Vitali e Maggioli – si discosta dagli obiettivi originari e rischia di mandare in pezzi un clima sin qui positivo”. Nella nota ricordano il loro appoggio convinto al progetto di Pasquinelli, per un coinbvolgimento della collettività riminese e delle istituzioni. Mettono in evidenza come lo sforzo di piccoli azionisti, imprenditori e categorie economiche abbia consentito il salvataggio della banca e accusano ora la riproposizione di logiche antiche e di decisioni esclusive. Immediata la replica di Pasquinelli, che si dice sorpreso della nota congiunta e dei giudizi espressi. “Da parecchi giorni – scrive - ho chiesto un incontro con il Sindaco Gnassi e il Presidente Vitali per un aggiornamento sulla vicenda di Banca Carim. Non appena saranno disponibili, sarò lieto di informarli personalmente, come già accaduto altre volte, delle scelte che la Fondazione, nell’esercizio della sua autonomia, sta compiendo”. Toni piuttosto duri da entrambe le parti, con le istituzioni preoccupate che le passate rassicurazioni di Pasquinelli non siano rispettate e che la Banca torni ad essere una cosa di pochi e la Fondazione convinta di muoversi nel solco delle sue prerogative, senza venire meno agli obblighi che si è assunta nel progetto di salvataggio. Uno scontro pesante sul futuro dell'istituto di credito storico della città, punto di riferimento per lo sviluppo economico, sociale e culturale della collettività riminese.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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