In un comunicato congiunto ANIS, OSLA, UNAS, USC e USOT si uniscono contro la decisione del governo di modificare il regolamento della Camera di Commercio tramite decreto, definita illegittima. Le associazioni partono dall'annuncio del governo della creazione una nuova e pubblica Agenzia per lo Sviluppo, "senza chiarire espressamente quale sarebbe stato il futuro della Camera di Commercio". Per le associazioni di categoria, che rappresentano il 42% del capitale sociale di "Camera di commercio", le modifiche, che riguardano l'ingresso della nuova governance, " avrebbero dovute essere discusse e approvate nell’Assemblea dei soci", come scritte nello statuto della società.
Le associazioni spiegano che, di fronte all'ingresso del nuovo ente, sono state avanzate "diverse e importanti proposte per trovare un accordo che soddisfacesse entrambe le parti, rendendosi disponibili anche a modificare lo statuto della Camera di Commercio in funzione di una nuova governance che tenesse effettivamente conto del socio di maggioranza, ossia l’Eccellentissima Camera".
Modificare lo statuto della Camera di Commercio tramite decreto ha, per le associazioni di categoria, esautorato "gli altri soci da tale scelta e di fatto estromettendoli anche dalle decisioni future che la società avrebbe dovuto prendere". Da qui l'annuncio del ricorso in Tribunale contro le delibere dell'assemblea con l'auspicio che la giustizia blocchi questa iniziativa.
Il comunicato stampa delle associazioni
Le associazioni spiegano che, di fronte all'ingresso del nuovo ente, sono state avanzate "diverse e importanti proposte per trovare un accordo che soddisfacesse entrambe le parti, rendendosi disponibili anche a modificare lo statuto della Camera di Commercio in funzione di una nuova governance che tenesse effettivamente conto del socio di maggioranza, ossia l’Eccellentissima Camera".
Modificare lo statuto della Camera di Commercio tramite decreto ha, per le associazioni di categoria, esautorato "gli altri soci da tale scelta e di fatto estromettendoli anche dalle decisioni future che la società avrebbe dovuto prendere". Da qui l'annuncio del ricorso in Tribunale contro le delibere dell'assemblea con l'auspicio che la giustizia blocchi questa iniziativa.
Il comunicato stampa delle associazioni
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