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Aumento tariffe: la proposta del Governo e i commenti dei sindacati

21 dic 2006
Bolletta di utenze
Bolletta di utenze
Gli aumenti delle tariffe a San Marino sono, di fatto, ineluttabili. Quelle del gas, dell’energia elettrica e dei rifiuti solidi urbani sono bloccate dal 1999; quella dell’acqua dal 2002; quella sulle acque reflue è stata introdotta nel 2004.
Ogni anno, a San Marino, una famiglia media spende circa 1.178 euro per le bollette relative ai servizi erogati dall’Aass. Per gli stessi quantitativi in Italia il costo è di 2.487 euro. Una situazione certamente favorevole per gli utenti del Titano, ma non per l’Azienda dei Servizi, che si trova nella condizione di dover rientrare delle perdite economiche dovute agli aumenti, negli anni, delle materie prime e dei costi connessi.
I prospetti di aumento elaborati dall’Aass, prevedono un aumento annuo complessivo dei costi, per una famiglia media sammarinese, di 488 euro.
La proposta elaborata invece dalla segreteria, con delega all’azienda per i servizi, prevede un incremento annuo di 199 euro. L’ammontare complessivo per una famiglia media, passerebbe dunque dagli attuali 1.178 euro a 1.377 euro. Nello specifico, per quel che riguarda il gas ad uso civile, l’incremento tariffario sarebbe del 19%; per l’energia elettrica del 18%; per l’acqua potabile del 12%; 15% per i rifiuti solidi urbani e 10% per la depurazione delle acque reflue.

Il commento delle organizzazioni sindacali
E’ fortemente critico il giudizio dei sindacati, sulla richiesta di rincaro delle tariffe, avanzata dall’azienda per i servizi e presentata ieri dal Governo.
Troppo elevato quel 17% medio di incremento sulle bollette, rilevato dalle organizzazioni dei lavoratori; in coro chiedono vengano contenuti gli aumenti e salvaguardato il potere d’acquisto degli stipendi. Il pericolo è l’inflazione. Sul piatto della bilancia vi è dunque da una parte la difficile situazione economica dell’AASS, dall’altra la necessità di non gravare troppo sulle tasche dei cittadini.
Esigenze da contemperare al meglio. Le due organizzazioni sindacali propongono ricette diverse, ma non incompatibili che il Governo si è riservato di valutare. La Csdl, per far fronte alle difficoltà di bilancio dell’AASS, prevede una riduzione dei costi dell’energia tramite una decisa innovazione tecnologica, il trasferimento dell’onere della monofase dall’azienda per i servizi al bilancio statale e un’ottimizzazione dell’approvvigionamento delle risorse energetiche.
"La CDLS – che nel consiglio confederale di oggi ha definito “spropositati” gli aumenti delle bollette – richiederà nei prossimi giorni all’esecutivo l’apertura di un dialogo più approfondito sugli adeguamenti tariffari; il rischio – è stato sottolineato – è che altrimenti si inneschi una vera e propria fiammata inflazionistica". La Confederazione Democratica boccia l’idea di un’authority in materia di tariffe – per non scaricare responsabilità politico-sociali ad un organismo tecnico - e al contempo sollecita una revisione delle fasce di consumo.
Durante il consiglio confederale si è discusso poi di altri temi di politica economico-sociale, illustrate infine – a grandi linee – le iniziative in cantiere il prossimo anno per le celebrazioni del 50esimo anniversario della fondazione della confederazione democratica.

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