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Aumento tariffe: Segretario Masi replica alla CDLS

2 feb 2007
Aumento tariffe: Segretario Masi replica alla CDLS
“Prima di aumentare le tariffe di acqua, luce, gas e rifiuti, il Governo ha organizzato due incontri con le organizzazioni sindacali, per illustrare i motivi per cui, dopo 8 anni, era necessario procedere a dei ritocchi. Il sindacato ha riconosciuto questa necessità e ci ha chiesto di procedere gradualmente. Eravamo disponibili a proseguire nel confronto quando la CDLS ci ha inviato una comunicazione dalla quale risultava chiaro che non prendeva in considerazione, in alcun modo, ogni possibile aumento delle tariffe.”
Così il Segretario di Stato all’industria Tito Masi replica alla Confederazione Democratica che ieri ha lanciato una petizione pubblica di protesta tramite la raccolta di firme dei cittadini, per contrastare una decisione che, secondo la CDLS, penalizza fortemente le fasce più deboli e non tiene conto delle proposte sindacali di inserire l’aumento tariffario in un contesto di politica dei redditi. “L’azienda di stato per i servizi, ricorda Masi, ci ha chiesto aumenti superiori al 40%. Abbiamo invece deciso un incremento del 15% in due tranches – il primo è scattato ieri ed è del 10%, il secondo è fissato per luglio con un +5% - perché lo riteniamo ragionevole”.
E’ evidente, secondo Masi, che non fa piacere a nessuno aumentare le tariffe, ma è una necessità inderogabile se non si vuole trasformare l’azienda dei servizi in un carrozzone assistito. Una scelta dovuta, in sostanza, e nel farla si è tenuto conto della gradualità necessaria. “Dal 99, sottolinea il Segretario all’industria, il costo di acquisto del gas è cresciuto del 100% e quello dell’energia elettrica di oltre il 60%. “Capisco e rispetto la posizione della CDLS, conclude Masi, ma chi governa deve assumersi la responsabilità di fare scelte necessarie anche quando sono impopolari”.

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