La notizia era in un qualche modo attesa, prevedibile; e comporterà inevitabilmente un prolungamento dei disagi, per i correntisti. “Ma la situazione è ora stabilizzata – fa sapere il Direttore Generale Pier Paolo Fabbri -; e i clienti hanno piena coscienza del fatto che si stia lavorando per una soluzione strutturale e definitiva” delle criticità della banca. Sarebbe un grave azzardo – afferma - togliere il "blocco", prima del conseguimento di questo obiettivo. Da qui la decisione, presa dal Commissario straordinario Sido Bonfatti – e validata dal Comitato di Sorveglianza –, di prorogare di un mese la sospensione dei pagamenti. Il provvedimento è stato autorizzato da BCSM, a poche ore dalla scadenza della precedente sospensione di 30 giorni: decisa a seguito dell'amministrazione straordinaria. Probabile, comunque, un “ammorbidimento” - per così dire - delle condizioni del “blocco”; tenendo conto, naturalmente, “della sostenibilità sotto il profilo della liquidità aziendale”. Banca Centrale, con una nota, precisa infatti come siano “in via di ultimazione gli accertamenti” per valutare l'esistenza dei presupposti per l'adozione di provvedimenti, da parte di Bonfatti, che consentano di accogliere richieste di prelevamento contante – o disposizioni di pagamento – da parte dei depositanti; e questo per il “soddisfacimento dei bisogni essenziali della persona e dell'impresa”. Restano ovviamente operative le altre misure già previste a sostegno dei depositanti; come la possibilità di ritirare gli importi di stipendi e pensioni, o la moratoria per chi non possa pagare debiti alla PA allargata o a imprese finanziarie sammarinesi. La sospensione dei pagamenti – norme alla mano - non potrà comunque avere durata superiore, complessivamente, ai 3 mesi. I tempi, dunque, sono stretti. “Siamo tutti impegnatissimi – ribadisce Fabbri – a centrare l'obiettivo anche prima dell'attuale scadenza”. Fortemente ridimensionata, nel frattempo – dopo le due recenti ordinanze del Giudice per le Appellazioni -, la vicenda giudiziaria riguardante l'ex AD Daniele Guidi. Con la progressiva demolizione dell'impianto accusatorio del Magistrato Inquirente, c'era chi non aveva escluso – almeno in teoria - un suo eventuale reintegro nella governance dell'istituto di credito. Ipotesi che tuttavia – ad oggi - non trova alcun elemento di riscontro.
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