Il comunicato di Banca Centrale non lascia spazio a dubbi: il risultato raggiunto conferma la tenuta del sistema bancario.
Come noto Bac, Bsi e Bsm garantivano ai correntisti ex Cis la disponibilità fino a 100.000 euro per un totale intorno agli 80 milioni. La migrazione dei depositi protetti nelle tre banche cessionarie si sta completando senza particolari ripercussioni. I correntisti interessati hanno riconfermato la fiducia. Non c'erano vincoli, potevano scegliere di abbandonare le banche del Titano ma la nota di Via del Voltone certifica nella sostanza che quegli 80 milioni rimangono nel sistema sammarinese.
L'ultimo step - l'emissione di obbligazioni garantite dallo Stato – ora rassicura anche coloro che hanno depositi sopra i 100.000 euro. Potranno – con scadenze crescenti a seconda dell'importo e per un massimo di sette anni - tenerle maturando interessi oppure cederle o ancora usarle come garanzia per ottenere prestiti. In tutto si parla di oltre 200 milioni.
Nel frattempo BNS potrà smobilitare i propri capitali attivi come immobili, titoli, crediti d'imposta e trasformarli in liquidità.
“Questa esperienza – spiega l'Amministratore Speciale Sido Bonfatti - ha dimostrato che interventi effettuati sulla disciplina delle crisi bancarie hanno conseguito l'obiettivo di confermare la fiducia dei risparmiatori nel sistema bancario sammarinese, perché è stato accertato che non solo l'importo di 100 mila euro reso disponibile è stato trasferito su banche sammarinesi e non diverse, ma anche i depositi titoli, che sono liberamente disponibili, sono stati mantenuti o presso la stessa Banca Nazionale o trasferiti, ma soltanto a banche del Titano”.
Un articolo specifico della Finanziaria delinea il perimetro di azione di BNS, secondo quanto previsto dalla legge sulle risoluzioni bancarie. C'è la volontà di trasformarla in un veicolo di gestione unico degli npl. Decisione che spetta alla politica. Solo dopo le elezioni si saprà se sarà ancora quella la via maestra.