Le Borse europee chiudono in forte calo sulla scia degli accresciuti timori di un default della Grecia. Centro della tempesta è stata oggi la Francia, con i titoli dei big del credito a picco: Bnp Paribas ha perso oltre l'11%, Societe Generale e Credit Agricole più del 9%. Sui tre istituti, il cui portafoglio è carico di bond ellenici, incombe l'incognita del possibile declassamento di Moody's, che a metà giugno aveva messo sotto osservazione i rating e in settimana scadrà la finestra di tre mesi entro la quale l'agenzia tradizionalmente annuncia la sua decisione. A nulla sono valse le rassicurazioni del Governatore della Banca centrale francese. Limitano i danni Francoforte, con il Dax giù del 2,27% a 5.072,33 punti, e Londra, dove l’Ftse 100 lascia sul terreno l’1,63% a 5.129,62 punti. Piazza Affari, dopo esser arrivato a fine mattinata in calo di oltre 4 punti, chiude la seduta in calo del 3,89 %. Il tonfo più pesante riguarda il comparto bancario dove Unicredit si avvicina ai minimi storici e chiude in calo del 10,91% a 0,68 euro per azione; pesante anche Intesa Sanpaolo (-9,54% a 0,86 euro). L'Italia deve essere pronta a prendere "misure aggiuntive qualora le entrate derivanti dal fisco siano minori di quanto previsto e se vi fossero difficoltà a tagliare la spesa come stabilito": è quanto rileva il rapporto 2011 della Commissione Ue sullo stato delle finanze pubbliche dell'Unione. Un "credibile e duraturo consolidamento delle finanze pubbliche, e l'adozione di misure strutturali per rafforzare la crescita, sono le priorità del momento per l'Italia", considerato il "livello molto elevato del suo debito pubblico, che è attorno al 120% del pil nel 2011".
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