È vero, è una banca piccola, nata nel 2005 come private banking e che solo nel 2011 ha ampliato la propria mission a tutte le attività bancarie. Ma i numeri di Bsi sono senza precedenti non solo per la realtà sammarinese ma anche per quella italiana. Siamo già in grado di far fronte a Basilea 3, spiega il Direttore generale Gabriele Monti. Non abbiamo problemi di liquidità e di Aqr. Se tutti i nostri clienti dovessero trasferire i loro soldi, precisa, avremmo ancora in cassa 50 milioni di euro. La macchina del fango, dice, ha prodotto una uscita minimale: tra i 4 e i 5 milioni di euro. Ma, aggiunge, nello stesso periodo abbiamo aperto oltre 50 nuovi conti correnti.
Le chiacchiere si palesano alla vigilia del ponte di Sant'Agata. Un portale online – diretto da Nicola Celli – pur senza indicare chiaramente la Bsi, parla dell'ennesima banca sammarinese in crisi per una perdita, dovuta a una operazioni su titoli, che avrebbe aggredito il patrimonio della banca. In realtà, ricorda una appassionata Simona Michelotti, i rumors si susseguono – inspiegabilmente – dall'agosto scorso. Sono sempre chiacchiere relative a operazioni in titoli rischiosi che avrebbero fatto perdere alla Bsi oltre 30 milioni di euro. Non crede a una operazione contro il sistema. Questo, accusa, ha tutta l'aria di essere un atto di concorrenza sleale. L'unica perdita incolmabile, puntualizza il Presidente Giuseppe Dini, è stata quella di Enzo Donald Mularoni, uno dei fondatori della banca. Il Direttore generale Gabriele Monti presenta i numeri, gli stessi – puntualizza – che hanno incassato i complimenti del Fondo Monetario. Aumenta la raccolta diretta e indiretta, nel 2011 i clienti erano 500 oggi sono oltre 6mila. La banca, con all'attivo 50 dipendenti, continua ad assumere e sceglie giovani da formare internamente. Nel prossimo triennio, anticipa Monti, vogliamo arrivare a raccogliere oltre 1 miliardo di euro.
Sonia Tura
Nel video l'intervista al direttore generale di Bsi, Gabriele Monti
Le chiacchiere si palesano alla vigilia del ponte di Sant'Agata. Un portale online – diretto da Nicola Celli – pur senza indicare chiaramente la Bsi, parla dell'ennesima banca sammarinese in crisi per una perdita, dovuta a una operazioni su titoli, che avrebbe aggredito il patrimonio della banca. In realtà, ricorda una appassionata Simona Michelotti, i rumors si susseguono – inspiegabilmente – dall'agosto scorso. Sono sempre chiacchiere relative a operazioni in titoli rischiosi che avrebbero fatto perdere alla Bsi oltre 30 milioni di euro. Non crede a una operazione contro il sistema. Questo, accusa, ha tutta l'aria di essere un atto di concorrenza sleale. L'unica perdita incolmabile, puntualizza il Presidente Giuseppe Dini, è stata quella di Enzo Donald Mularoni, uno dei fondatori della banca. Il Direttore generale Gabriele Monti presenta i numeri, gli stessi – puntualizza – che hanno incassato i complimenti del Fondo Monetario. Aumenta la raccolta diretta e indiretta, nel 2011 i clienti erano 500 oggi sono oltre 6mila. La banca, con all'attivo 50 dipendenti, continua ad assumere e sceglie giovani da formare internamente. Nel prossimo triennio, anticipa Monti, vogliamo arrivare a raccogliere oltre 1 miliardo di euro.
Sonia Tura
Nel video l'intervista al direttore generale di Bsi, Gabriele Monti
Riproduzione riservata ©