Competenza, autorevolezza, indipendenza di giudizio. Questi i tre requisiti fondamentali che il futuro presidente della Cassa di Risparmio dovrà avere, unitamente a quelli professionali previsti da Banca Centrale. La scelta non è facile, soprattutto considerato il momento che la Carisp sta attraversando, alle prese non solo con il rinnovo dei vertici, ma anche con l'approvazione del bilancio e un passaggio cruciale nella sua storia, legato alla ricapitalizzazione e al previsto ingresso di risorse pubbliche. Se il Governo risponderà positivamente all'appello della Cassa, gli equilibri interni saranno destinati a cambiare e questo avrà un peso non trascurabile anche sulla nomina del vertice. Tre i nomi che circolano insistentemente da qualche settimana, ma il Presidente della Fondazione, Tito Masi, spiazza tutti dichiarano: “potrebbe anche non essere uno di questa rosa di nomi”. Dunque alla fine potrebbe anche farsi avanti un outsider, una quarta candidatura che risponda ai requisiti indicati, a cui la Fondazione aggiunge anche quello della cittadinanza. “Dovrà essere un cittadino sammarinese - afferma Masi – con radici forti e un profondo contatto con il Paese”. Un orientamento condiviso anche dalle forze politiche. Una scelta importante, per individuare una figura che sappia coniugare tutti gli interessi della Cassa, assicurando una gestione sana, prudente ed efficiente. Il tempo stringe e dalla Fondazione fanno sapere che non intendono portare avanti una condizione di vacatio. Se dopo il 25 aprile si dovrà aspettare ancora qualche giorno, pazienza, ma un lungo periodo di vuoto no, quello non sarà possibile. Un'affermazione che suona come invito deciso alla politica, a non tergiversare con lunghi ed estenuanti rinvii e a concretizzare invece la scelta al più presto.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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