Botta e risposta tra Ufficio Programmazione Economica e sindacato su costo della vita e inflazione. Ieri con una nota Stefano Zonzini, dirigente della Cdls e membro della Commissione prezzi da poco istituita, ha polemizzato sul dato inflattivo in Repubblica all’1% che, secondo il dirigente sindacale, non corrisponde al reale costo della vita. Zonzini a questo proposito riporta i dati dell’indagine sui consumi e lo stile di vita dei sammarinesi che evidenzia una diminuzione del potere d’acquisto dei nuclei famigliari di quasi il 12% con un picco del 33% e un calo di oltre il 16% della capacità di spesa. Ma l’Ufficio Statistica di San Marino non concorda sulla lettura delle cifre. Non facciamo confusione tra inflazione e caro vita, sottolinea Danilo Micheloni, esperto di Programmazione Economica. La prima è legata alle dinamiche del paniere, l’elenco rappresentativo dei prodotti di uso quotidiano che serve a calcolare gli indici dei prezzi al consumo. Si tratta ovviamente di un calcolo statistico e in Italia è l’Istat che, in base alle dinamiche del paniere e quindi del mercato, stabilisce l’inflazione, ma anche a San Marino esiste un dato diretto, una rilevazione nei supermercati. Diverso il discorso del caro vita. Di fatto è la percezione del consumatore, sottolinea Danilo Micheloni, ed è quindi un dato finanziario legato alla forza della moneta usata. Con l’introduzione dell’euro la percezione di trovarsi di fronte ad un balzo del caro vita è decisamente alta, ma è il prezzo che si paga è per avere una moneta forte.
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