Cassa: ok Bcsm alla gestione perdita patrimonio. Adesso.sm "rimosso il nodo che frenava il sistema". Dim, "si prepara il terreno agli avvoltoi"
L’ottimo lavoro svolto dal Cda di Cassa ha già visto la vigilanza di Banca Centrale dare il via libera a quando previsto dal decreto 93, che consente di spalmare negli anni la perdita di patrimonio e di gestirla in modo da attenuarne gli effetti negativi. E' la maggioranza ad anticipare la notizia ricordando che, nel frattempo, il governo ha emanato il decreto per l’assunzione integrale degli oneri derivanti dalle ricapitalizzazioni di Cassa il cui fondo, pari a 200 milioni di euro, era già stato costituito con l’assestamento di bilancio. Non appena la banca si separerà dalla parte negativa - costituita soprattutto dagli Npl - potrà contare su un patrimonio consistente e pienamente disponibile, mentre la sua liquidità viene garantita dalla stessa Banca Centrale. Lo Stato, ricorda la maggioranza, ha investito in passato oltre 285 milioni di euro in Cassa senza affrontarne i nodi strutturali. Adesso è stato messo in campo un progetto che guarda al futuro. Cassa, saldamente nelle mani dello Stato diventerà motore dello sviluppo economico del Paese. Sarà invece un "veicolo" finanziario sempre di proprietà pubblica il gestore della grande massa di crediti non performanti. Tutti i risparmiatori, puntualizza la maggioranza, potranno contare sulle più ampie tutele, mentre le imprese avranno un punto di riferimento fondamentale per il credito sugli investimenti. L’intero sistema, avviati i piani che BCSM ha richiesto alle altre banche dopo gli esiti dell’AQR, diventerà capace di confrontarsi sui mercati internazionali. Le risorse necessarie per rilanciare il sistema bancario – che dovranno essere reperite prioritariamente all'interno del Paese - rappresentano un investimento sul futuro di tutti, rimarca la maggioranza, e non sono spese senza un progetto come avvenuto in passato. “Se il bilancio attuale si discosta di circa 460 milioni da quello ricevuto in via informale dal Cda uscente, sottolinea invece il segretario del Psd, bisogna capire qual’è quello veritiero". Il Psd rileva l’estrema “prudenza tecnica” osservata dall'organismo guidato da Romito, il ruolo evanescente del Revisore che si astiene rispetto ai criteri adottati in precedenza e l’estrema imprudenza del Governo; così, conclude, la cura rischia di essere più dannosa del male. I problemi di Cassa, premette invece Dim, hanno radici profonde e si snodano tra anni di coalizioni di governo di tutti i colori, che partono dalla DC, passano per PSD e AP, oltre ai soliti satelliti. Questo però, sottolinea la nota, “non deve farci chiudere gli occhi sulle modalità sciagurate con cui il Segretario Celli e il “nuovo” governo stanno agendo sul sistema bancario. Il Cda proviene in gran parte dal mondo del Monte dei Paschi di Siena e ha depositato un bilancio che presenta per Cassa 534 milioni di perdita, ben oltre il bilancio annuale dell’intero Stato. La società di revisione scrive che è stato “privilegiato l’aspetto liquidatorio” rispetto ad un piano di ristrutturazione. Significa, sottolinea Dim, che il bilancio è stato redatto con un obiettivo puramente contabile che mette in scacco la banca, senza valutare gli impatti che inevitabilmente si ripercuotono sul sistema e sui risparmiatori. Per Rete e Mdsi, si prepara il terreno agli avvoltoi che hanno preso di mira la “banca dei sammarinesi” profilando perdite milionarie che obbligano a quantificare il prezzo in favore dell’abile frequentatore di quei pranzi, salotti e meeting a cui non disdegnano di partecipare nemmeno i vertici di Banca Centrale.
Sonia Tura
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