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Cdls, riforme: “Sulle pensioni, non accetteremo misure penalizzanti”

Il Consiglio Confederale della Cdls si concentra sull'urgenza delle riforme, pensionistica in testa. Preoccupazione per il futuro della sanità

di Annamaria Sirotti
29 giu 2022

“Ritardo su tutta la linea”: è la denuncia della Cdls, nel cammino delle riforme. Solo domani il via al confronto sulla riforma del mercato del lavoro; percorso negoziale ancora da aprire per la riforma Igr; proroga della presentazione in prima lettura di quella pensionistica, per la quale però il tavolo è già stato avviato ed è proprio su questa che si è concentrato il Consiglio Confederale. “Serve investire più tempo nella trattativa, servono dati e simulazioni dice il Segretario Generale Gianluca Montanari – in particolare sugli articoli relativi al calcolo dell'assegno previdenziale post-riforma”. In discussione diversi punti chiave: l'aumento della percentuale di contribuzione; l'apporto dal Bilancio per ripianare lo sbilancio del Fondo Pensioni; la riforma del secondo pilastro (ritenuto fondamentale e per cui la Cdls apprezza la volontà del governo di intervenire grazie alla delega approvata in assestamento di Bilancio); ancora, il passaggio da quota 100 a 103, per cui si chiede una gradualità sostenibile dell'aumento in più anni, per evitare allungamenti all'accesso a chi è ormai vicino al traguardo della pensione. Riconosciuti i passi fatti rispetto alle prime proposte, ma per la Cdls servono ancora correttivi, contestando una “impostazione generale che comporta il riallineamento al ribasso delle prestazioni – così rilevano - paventando in particolare, un “forte abbassamento della rendita pensionistica per i futuri pensionati che abbiano periodi contributivi antecedenti le riforme del 2011 e del 2005”. Occhi puntati anche sulla riforma fiscale, chiedendo norme anti evasione, valorizzando la Smac e conservando le detrazioni dalla forte ricaduta sociale; ma è sul futuro della sanità cui si guarda con preoccupazione. Sì all'innovazione, ma no al robot chirurgico da 3 milioni di euro, spesa che si chiede di procrastinare e dedicare al rilancio in termini di risorse umane e potenziamento di reparti e servizi. Appello al Direttore Generale, Francesco Bevere, dopo l'incontro dello scorso maggio: “Alla richiesta di avere copia urgente dell'atto organizzativo e del fabbisogno del personale dell'ISS – dice Montanari - ancora nessuna risposta”.





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