Non nasconde l’entusiasmo ma neppure la preoccupazione. Simona Michelotti, imprenditrice affermata, attuale presidente della Camera di Commercio, ha accettato di mettersi alla testa di una cordata di imprenditori per il salvataggio della Centrale del Latte. Un salvataggio, perché questo è il primo obiettivo: evitare il naufragio di un’azienda al servizio della collettività. Tre anni di tempo per ristrutturarla, adeguarla dal punto di vista tecnologico, riorganizzare il modello produttivo. Ma uscire dalle secche non è, per Simona Michelotti, il punto di arrivo di un’avventura imprenditoriale. “Il prodotto è troppo importante – ci dice commentando la decisione di portare avanti il progetto – sono convinta che quell’azienda possa diventare un modello imprenditoriale, che possa rappresentare un esempio concreto che, in futuro, si possa applicare anche ad altre esperienze”. La strada è in salita, e lo sanno bene gli imprenditori che hanno deciso di scendere in campo, ma il progetto ambizioso e stimolante e dovrà riguardare l’intera filiera. Consolidata cioè la Centrale del Latte, si guarderà ad un nuovo modello complessivo, coinvolgendo gli stessi allevatori e gli esercenti della catena distributiva.
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