E' in generale il settore ceramico italiano in sofferenza, in questa fase. A pesare gli alti tassi di interesse; e soprattutto gli affanni macroeconomici nei principali mercati di riferimento. Ovvero i grandi Paesi europei; Germania in testa. Senza contare la concorrenza sui prezzi di realtà quali India e Turchia. In questo quadro le attuali vicissitudini di un'eccellenza – con il cuore a San Marino – come la Ceramica del Conca; che solo 2 anni fa aveva investito in modo massiccio sull'innovazione. L'attuale contrazione degli ordini avrebbe spinto allora l'azienda a rimodulare la produzione, adottando – in attesa torni il sereno - lo strumento della cassa integrazione straordinaria. 10 mesi a rotazione, a partire da dicembre.
Di certo non un Natale sereno per i lavoratori. Ma l'obiettivo, fanno sapere fonti della Proprietà del Gruppo, è mettere in campo misure alternative di sostegno al reddito. Peculiare lo schema – concertato con i sindacati - per il centinaio di dipendenti dello stabilimento di San Clemente; anche per ridurre le ore di CIG pro-capite. Ovvero una ciclica rotazione, con spese interamente coperte dall'azienda, presso l'impianto di Savignano sul Panaro, nel Modenese. Proprio qui, questa mattina, uno sciopero dei lavoratori locali. Oggetto del contendere in questo caso i ratei della mensilità aggiuntiva.
“Non sono previsti dallo strumento adottato”, osservano i vertici del Gruppo; che esprimono “rammarico” per la situazione venutasi a creare; ritengono infatti vi sia chi soffi sul fuoco, diffondendo strumentalmente notizie false. Come l'accusa – rimarcano - che Del Conca non paghi le tredicesime. Sottolineano piuttosto come l'azienda guardi avanti, nel tentativo di posizionarsi su prodotti ancor più evoluti aggredendo così nuove fette di mercato. Nell'attesa però occorre far fronte alla congiuntura; che ha riflessi anche sullo stabilimento sammarinese della capogruppo Ceramica Faetano, più focalizzato su materiali di nicchia. E qui la notizia; paventata infatti la sospensione dell'attività nel periodo invernale, con l'utilizzo di ammortizzatori sociali; come avvenuto in precedenza. Momento complesso, insomma, per il Gruppo guidato dalla famiglia Mularoni; che ha tuttavia fra i punti di forza la capacità di esportare in circa 70 Paesi in tutto il Mondo, mitigando dunque gli effetti della crisi che si sta abbattendo sul comparto. “Abbiamo fatto investimenti per crescere”, sottolinea la Proprietà.