In Italia si contano appena 170 segnalazioni in un anno su operazioni sospette, in base alla legge antiriciclaggio. “Può voler dire solo due cose – ha rilevato Claudio Siciliotti, presidente del consiglio nazionale italiano commercialisti ed esperti contabili – o che il problema non esiste, e ritengo sia piuttosto improbabile, o il sistema non funziona”. Pensare che a San Marino nell’arco di un anno le segnalazioni erano state ben 256, secondo quanto comunicato dall’Agenzia di informazione finanziaria che ha iniziato ad operare alla fine del 2008. “Bisognerebbe pensare a un sistema che in un certo modo premi chi segnala, non che sanziona chi sbaglia – ha continuato Siciliotti, che ha aggiunto – Personalmente mi è piaciuto essere stato fermato al confine di Dogana dalla Guardia di Rocca, che ha verificato quanti soldi stavo trasportando e che mi ha rilasciato un certificato per sottolineare che era tutto a posto. In Italia nessuno rilascia documenti di questo tipo”. Siciliotti ha riconosciuto ed apprezzato i passi in avanti compiuti da San Marino: “Un tempo la vostra attrattiva era l’opacità finanziaria, ma oggi non può più essere tollerata, non è ammissibile che non si conosca l’identità di chi acquisisce un immobile. Qui le cose sono cambiate, e bisogna farlo sapere – ha concluso – difettate ancora in comunicazione e informazione e su questo ora dovete lavorare”.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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