“Ci preoccupa di più la nuova legge sul commercio dell’ipermercato Le Befane”. E’ la valutazione unanime di un gruppo di operatori di Dogana e Serravalle riuniti in un Comitato che ha, come primo obiettivo, correggere il provvedimento legislativo prima che vada al voto. 10 imprenditori, delle aziende più importanti della zona, stanno organizzando per giovedi’ prossimo, un incontro pubblico con tutti gli operatori di Dogana e Serravalle per rendere operativo un comitato capace di diventare l’interlocutore delle forze politiche e delle associazioni di categoria.
'Aspetti per noi fondamentali della nuova legge sul commercio, dicono, vengono rinviati a decreti che devono tornare in Consiglio dopo 12 mesi dal varo del provvedimento. Siamo già in forte ritardo - è l’analisi - e ancora non si ha il coraggio di affrontare i problemi e di togliere i lacci che impediscono lo sviluppo del settore commerciale'. Gli operatori di Serravalle e Dogana ricordano i problemi legati alla viabilità e per troppo tempo rimandati, la necessità di mantenere i consumi all’interno oltre a quella di richiamare clienti da fuori territorio e ribadiscono la necessità di rinnovare il comparto. 'Non ci aspettavamo - affermano - che la legge facesse passi indietro; invece, in questi ultimi giorni, le cose più importanti sono state rinviate. C’e’ chi pensa - dichiarano - che si debba salvaguardare la situazione attuale, noi invece vogliamo dare spazio a nuove idee, vogliamo creare un polo equivalente ed anche maggiore all’iper riminese. Invece viviamo in un paese dove la domenica i negozi di alimentari sono chiusi per volere delle stesse organizzazioni del commercio'.
'Aspetti per noi fondamentali della nuova legge sul commercio, dicono, vengono rinviati a decreti che devono tornare in Consiglio dopo 12 mesi dal varo del provvedimento. Siamo già in forte ritardo - è l’analisi - e ancora non si ha il coraggio di affrontare i problemi e di togliere i lacci che impediscono lo sviluppo del settore commerciale'. Gli operatori di Serravalle e Dogana ricordano i problemi legati alla viabilità e per troppo tempo rimandati, la necessità di mantenere i consumi all’interno oltre a quella di richiamare clienti da fuori territorio e ribadiscono la necessità di rinnovare il comparto. 'Non ci aspettavamo - affermano - che la legge facesse passi indietro; invece, in questi ultimi giorni, le cose più importanti sono state rinviate. C’e’ chi pensa - dichiarano - che si debba salvaguardare la situazione attuale, noi invece vogliamo dare spazio a nuove idee, vogliamo creare un polo equivalente ed anche maggiore all’iper riminese. Invece viviamo in un paese dove la domenica i negozi di alimentari sono chiusi per volere delle stesse organizzazioni del commercio'.
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