Meno 20/30%. E’ un 2011 di crisi anche per il comparto del commercio, e colpite di più sono le piccole attività del centro. E’ l’Unione Sammarinese Commercianti tradurre in numeri la recessione. E su queste festività, in attesa dei dati, resta la percezione: ci si aspettava di più. “Si sperava che questo Natale potesse portare ad una ripresa – spiega il presidente dell’USC, Carlo Lonfernini – alcune giornate buone ci sono state, buonissima quella dell’8 dicembre, ma comunque non sufficiente a risollevare da un negativo accumulato lungo tutto l’anno”. Soffre meno, ma sempre soffre di un -10% il commercio tradizionale, e ad avere la peggio è quello all’ingrosso: “In questo caso – spiega Lonfernini – pesano altri fattori, come i rapporti con l’Italia, per cui molti esercizi si sono visti costretti ad aprire fuori confine”. Un primo bilancio natalizio viene invece dalla Riviera: è calo evidente per lo shopping delle feste, ma – confessano - ci si aspettava il peggio. Non si rinuncia al dono sotto l’albero – spiegano i commercianti – ma si è dimezzato il budget destinato agli acquisti. Rimini guarda avanti. Ai saldi, che scatteranno il 5 gennaio - mentre in molte città d’Italia la data verrà anticipata al 2 - e alla crisi decide di opporre iniziative. Saracinesche su le sere d’estate e la domenica, da subito. Ieri il via libera di Palazzo Garampi: dal centro, al mare, attività aperte già domenica 1 gennaio.
a.s.
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